Artigiani seriani nel post covid
Raccolta di firme: «Pochi gli aiuti»

Già oltre cento adesioni tra gli imprenditori della valle.

Sono artigiani, commercianti e professionisti, i piccoli imprenditori che stanno aderendo in questi giorni alla raccolta firme promossa da tre lavoratori autonomi della Valle Seriana che, dopo i mesi di chiusura per la pandemia e insoddisfatti delle misure attuate dalle istituzioni chiedono di essere ascoltati e aiutati. Nessun legame con la politica, «l’iniziativa - precisano i tre promotori - nasce dal basso e vogliamo coinvolgere le partite Iva del territorio che da sole, se unite, posso raggiungere numeri consistenti prima per confrontarsi con Confartigianato e poi per farsi sentire in Regione».

L’iniziativa è nata durante i mesi di chiusura delle attività che ha fatto emergere preoccupazioni e difficoltà per il futuro: «Durante la quarantena abbiamo iniziato a dialogare con alcuni artigiani - spiega Matteo Paternali, artigiano di Rovetta tra i promotori della petizione con Massimo Percassi di Clusone e Wirna Benzoni di Cerete –: tanti si lamentavano della necessità di aiuti concreti. Dalle chiacchiere abbiamo deciso di passare ai fatti». Il primo step è stato la creazione di un gruppo Facebook «Lavoratori autonomi della Valle Seriana» che in poche settimane ha superato gli 850 iscritti. «Poi abbiamo scritto la petizione e iniziato a dialogare con altri lavoratori autonomi per raccogliere le prime adesioni - spiega Percassi –: una raccolta firme da poter poi mostrare alle istituzioni a supporto delle nostre richieste». «L’obiettivo è smuovere le partite Iva, dobbiamo far sentire la nostra voce - spiega Wirna Benzoni -. Alla petizione cartacea - che è possibile firmare presso La Serratura di Merletti e DB2 in via Spluss a Onore, 17 Music Store e Ortopedia Salus a Clusone, 500 Bar a San Lorenzo e Hobby Bar a Rovetta - si è aggiunta anche quella on line su change.org «Val Seriana, i lavoratori autonomi chiedono ascolto».

Al momento sono già oltre il centinaio i titolari di imprese artigiane che hanno aderito alla petizione, ma il numero è destinato a salire ancora. «L’invito è che firmino soprattutto gli autonomi – spiegano – ma il sostegno di tutti è importante». La petizione punta ad ottenere l’apertura di un dialogo per spiegare le difficoltà che il territorio sta vivendo e avanzare proposte e richieste. La settimana prossima i promotori avranno l’incontro con Confartigianato bergamo.

«I provvedimenti e le misure di sostegno messi in atto dallo Stato Italiano sono del tutto insufficienti rispetto alle concrete necessità e alla reale situazione di crisi– si legge tra le premesse – chiediamo che gli enti politici ed economici che ci rappresentano, Comuni, Provincia, Regione Lombardia e Governo nazionale, ascoltino la nostra voce e assumano misure di sostegno e soluzioni reali adeguate per consentire la ripresa del nostro territorio e salvaguardare chi si è sempre impegnato onestamente, contribuendo in modo significativo all’economia regionale e nazionale». Tra le richieste avanzate: «Chiediamo l’adozione di misure di agevolazione fiscale per tutto il 2020 –spiegano – come l’azzeramento degli acconti, l’abbassamento delle aliquote ma anche snellimento burocratico. Se non saremo ascoltati siamo pronti a valutare misure di obiezione fiscale su larga scala».n 

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