Le sorprese di Trump
Un guaio per Biden
Non bisogna infatti dimenticare che, a dispetto della valanga di voti raccolta da Biden (è il singolo candidato più votato nella storia delle presidenziali americane), a livello delle istituzioni la situazione è più complicata. La Camera, si sa, avrà una maggioranza democratica. Ma il Senato è ancora in bilico e saranno decisivi i due senatori che la Georgia sceglierà in gennaio. Se al Senato la maggioranza, anche risicata, dovesse andare al Partito repubblicano, tutto ciò che fa oggi Trump avrebbe tutt’altro senso. E Biden potrebbe cominciare a preoccuparsi.
Trump, per esempio, ha annunciato la riduzione dei contingenti americani in Afghanistan, Iraq e forse anche Somalia. Coerente, in questo, con annunci precedenti e con la dichiarata intenzione di «portare i ragazzi a casa». Ipotizziamo ora che Biden, tra sei mesi, si accorga che invece in quei Paesi servono più soldati. Avrebbe a quel punto il coraggio di prendersi un impegno così impopolare agli occhi dei cittadini americani?
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