
L'Editoriale
Giovedì 27 Gennaio 2022
Pnrr, partiti
a disagio
sulla marcia
di Draghi
È l’italiano ignoto il simbolo del nostro Paese. L’emergenza climatica, la crisi energetica, la rivoluzione digitale, l’innovazione tecnologica, la povertà del ceto medio, la disoccupazione, la pandemia e ora il caro prezzi sono le sue battaglie quotidiane. Piccole azioni anonime sconosciute ma che sommate fanno un Paese. Un Paese appunto in guerra. Un conflitto fatto di numeri che per il solo 2022 si quantificano così: 40 miliardi e 100 obiettivi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il 2022 prevede scadenze non eludibili.
Se gli obiettivi indicati non sono raggiunti il finanziamento non viene erogato. Per esempio entro giugno si devono avviare le procedure di assunzione per i tribunali amministrativi. Sempre nel primo semestre deve vedere la luce la riforma della scuola e soprattutto va portata a compimento la rimodulazione di carriera degli insegnanti. A seguire la delega per la riforma del codice dei pubblici appalti. Temi che hanno impegnato la politica per decenni senza mai essere risolti.
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