Ets di Villa d’Almè, lo studio dei grandi progetti compie trent’anni

Il compleanno Dalla recente Treviolo-Paladina al «Papa Giovanni XXIII» al futuro ospedale di Taranto specializzato nelle pandemie. Cercasi personale.

L’ultima, in ordine di tempo, è l’inaugurazione della Treviolo-Paladina, a due passi dalla sede di Villa D’Almè. Ma la storia di Ets – che questa sera celebra insieme ai dipendenti i 30 anni di attività – è fatta di progetti sparsi ovunque in Italia, dalle strade al trasporto pubblico locale, fino alla costruzione di ospedali. Dopo il «Papa Giovanni XXIII», che ha aperto allo studio di progettazione bergamasco la strada nel campo dell’edilizia in ambito sanitario, attualmente sono tre gli ospedali in fase di realizzazione progettati da Ets, a Udine, Amatrice e Taranto, quest’ultimo definito «Covid Ready», perché concepito per essere pronto in caso di nuove pandemie.

«Con Bergamo entrati nel mondo della sanità»

«L’ospedale di Bergamo – spiega Donato Romano, titolare dell’azienda insieme a Giambattista Parietti – ci ha aperto la possibilità di entrare nel mondo della sanità. È stata un’opera che abbiamo gestito direttamente, con l’aiuto di Vito Squicciarini, direttore generale del consorzio dei progettisti, scomparso di recente e che mi piace ricordare per il suo altissimo profilo umano e professionale. Un’opera che ha rappresentato la svolta per la nostra attività».

Le opere che saranno realizzate nei prossimi anni

La seconda linea del tram delle valli, l’ampliamento della metropolitana di Genova, la ristrutturazione del quartiere Corviale di Roma e i lavori di viabilità aeroportuale esterna all’aeroporto di Orio al Serio (per cui Ets ha progettato anche i recenti ampliamenti), sono alcune delle opere che saranno realizzate nei prossimi anni su progetti dello studio bergamasco. «Vinciamo le gare – spiegano i titolari – perché siamo un’azienda solida, nella quale chi lavora sono quasi tutti dipendenti. E questa è senz’altro una garanzia per i nostri committenti».

«Vinciamo le gare perché siamo un’azienda solida, nella quale chi lavora sono quasi tutti dipendenti. E questa è senz’altro una garanzia per i nostri committenti»

In Veneto Ets sta lavorando all’ampliamento dell’aeroporto Catullo di Verona e al nuovo svincolo autostradale di Montecchio sull’A4, tutte opere che dovranno essere pronte entro il 2026 per le Olimpiadi di Milano e Cortina. Sul fronte della transizione energetica, sono in corso colloqui con aziende multiutility per accordi quadro che permetteranno allo studio

bergamasco di sviluppare progetti nell’ambito dell’elettrico: «Il futuro prossimo sarà contrassegnato dalla necessità di intraprendere questo percorso in maniera decisa – dicono ancora i titolari di Ets –, ma serve qualcuno che pensi progetti e noi siamo già attrezzati, avendo assunto tecnici e ingegneri ad hoc. E bisogna soprattutto essere solidi per fare fronte alla concorrenza straniera che sta arrivando in Italia, proprio perché nel nostro Paese sono in corso importanti investimenti in questo campo».

Gli anni del Covid non hanno fermato i cantieri, specialmente quelli degli ospedali, ma la crisi ucraina, l’aumento dei costi dei materiali e prima ancora l’esplosione del settore edilizio per effetto dei bonus per le ristrutturazioni, hanno creato nuove difficoltà.

«Siamo costantemente alla ricerca di nuovo personale . Cerchiamo soprattutto ingegneri e geometri da inserire nel nostro gruppo»

«Siamo costantemente alla ricerca di nuovo personale – dice Parietti –. Cerchiamo soprattutto ingegneri e geometri da inserire nel nostro gruppo. Il mercato oggi è privo di figure professionali specializzate e questo è un problema, soprattutto per noi che siamo molto attenti alle questioni legate alla transizione energetica, allo sviluppo dell’elettrico e alla digitalizzazione».

Servono altre forze per seguire le nuove commesse

Dei 75 dipendenti attualmente in forze allo studio, una decina (di cui sette donne) sono stati assunti nel 2021, ma ne servirebbero altri 7-8 per fare fronte alle commesse. «Per noi la componente umana, oltre che professionale, è molto importante – dicono ancora i titolari di Ets –. Ci preoccupiamo di dare ai nostri dipendenti un’adeguata formazione, e teniamo al fatto che si sentano parte di una famiglia».

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