Incendio di Curnasco: escluso il dolo, si contano i danni (ingenti)

Il rogo All’indomani del rogo, mercoledì periti in azione. Spostate una trentina di moto: le fiamme partite dall’officina. Migliora il titolare, è al «Niguarda». Danni a sei ditte, distrutto deposito di materassi. Aperto un fascicolo in Procura.

È ancora acre l’odore di bruciato all’indomani del rogo che martedì pomeriggio ha seriamente danneggiato una struttura artigianale di via Europa a Curnasco di Treviolo. Le fiamme sono partite dall’officina «Space bike», anche se i Vigili del fuoco non hanno ancora individuato il punto esatto, ma dai primi accertamenti è stato escluso il dolo: mercoledì mattina in procura il sostituto Emma Vittorio ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Nei prossimi giorni sarà sentito il quarantottenne titolare dell’officina di moto, Manuel Ivangnes, che è stato trasferito dall’ospedale «Papa Giovanni XXIII di Bergamo» al «Niguarda» di Milano con ustioni che non mettono a rischio la sua vita.

Il titolare dell’officina di moto, ferito nell’incendio, è stato trasferito al «Niguarda» di Milano con ustioni gravi ma non è in pericolo di vita

L’altro pomeriggio ha fatto di tutto per portare fuori dal capannone più moto possibili: mercoledì mattina, con la regìa della polizia locale, una trentina sono state spostate dall’officina, che è l’unico ambiente della struttura che risulta sotto sequestro. L’incendio ha raggiunto in tutto sei attività artigianali, tutte confinanti tra loro e con i muri in comune: ad avere la peggio il deposito di materassi della «Veraflex», situato a sinistra dell’officina. Vi lavorano diversi cittadini del Bangladesh, che sono tornati sul posto per verificare l’entità dei danni: parte dei soffitti sono crollati e l’intero contenuto – materassi e rotoli di stoffa – sono andati distrutti dalle fiamme. Alcuni muri perimetrali sono crollati: in particolare quello in fondo, che confina con il gommista Egidio Facchi: qui il titolare e un dipendente, utilizzando due manichette antincendio, hanno evitato che il rogo raggiungesse le centinaia di pneumatici accatastati proprio dietro la parete crollata, il cui incendio avrebbe avuto pesanti ripercussioni ambientali.

Intanto Ats Bergamo ha diramato una nota per far rientrare l’allarme scattato il giorno prima, mentre era in corso lo spegnimento dell’incendio, quando era stata invitata la popolazione di Curnasco e dei Comuni vicini a tenere precauzionalmente chiuse le finestre di case e aziende.

Nelle sei attività direttamente coinvolte dall’incendio sono arrivati i periti per la stima dei danni, che non sono ancora stati quantificati, ma che sono ingenti

Attorno alle 4,50 di mercoledì in un angolo della struttura si è tra l’altro riacceso un focolaio, subito spento dai Vigili del fuoco, avvertiti dalle guardie giurate della Sorveglianza italiana, che hanno presidiato le aziende per tutta l’altra nottata. Il lavoro dei pompieri è stato intenso e ha visto in azione in tutto una decina di squadre. Nelle sei attività direttamente coinvolte dall’incendio sono arrivati i periti per la stima dei danni, che non sono ancora stati quantificati, ma che sono ingenti. Oltre al magazzino con i materassi, all’officina e al gommista, hanno registrato danni anche un deposito delle «Officine Taiocchi» (è crollata la parete confinante con il capannone dei materassi e ieri alcuni operai hanno portato via parte della merce, visto che il tetto è inagibile) e, solo alle coperture, l’azienda elettromeccanica «Icb» e la sede della «Mattia Faggioli-Aria compressa». In tutto l’area artigianale copre una superficie di oltre quattromila metri quadrati, vicini ai supermercati «Md» e «Iperal», che si affacciano direttamente su via Europa: mercoledì tutte le attività della zona sono state regolarmente aperte, con l’esclusione delle sei danneggiate dal rogo.

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