Seriate, al Bolognini si taglia il nastro al «cubo dell’emergenza»

Pronto soccorso L’inaugurazione alla presenza del vice-presidente regionale Letizia Moratti. Il progetto originario modificato durante il Covid

Dopo due anni e tre mesi di lavori e una profonda modifica del progetto, suggerita – ma forse sarebbe meglio dire quasi imposta – dalla pandemia, è arrivato il giorno dell’inaugurazione del nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Seriate. La struttura affiorata in mezzo alle palazzine del Bolognini è ormai pronta ad accogliere i primi pazienti (il primo e il secondo piano saranno pronti all’inizio del 2023). Il taglio del nastro, venerdì 8 aprile a mezzogiorno, sarà affidato alla vice-presidente e assessore al Welfare Letizia Moratti. Della Regione e del Governo il finanziamento di oltre 7,5 milioni di euro di tutta la struttura (3 milioni 170mila euro per il Pronto soccorso più altri 4 milioni e 480mila euro per il resto della palazzina), che rafforzerà tutta l’area dell’emergenza e urgenza dell’ospedale, ampliandone gli spazi e i posti letto a disposizione.

Poco è rimasto del progetto originario

Poco è rimasto del progetto originario, realizzato prima della pandemia: già allora si avvertiva la necessità di dare più spazio al pronto soccorso, che in vent’anni aveva quasi raddoppiato il numero di accessi massimi previsti, circa 30mila: nel 2019, ultimo anno pre-Covid, il Pronto soccorso del Bolognini è arrivato ad accogliere 55.020 pazienti. Durante l’emergenza sanitaria i nuovi locali sono stati ripensati per fare fronte a eventuali future emergenze simili a quella della pandemia. Così il progetto è stato modificato per rendere il nuovo pronto soccorso, laddove ce ne fosse la possibilità, indipendente da quello esistente. Nel frattempo, la possibilità offerta dal Governo, attraverso il Decreto Rilancio, di ampliare il numero dei posti letto di terapia intensiva e per rafforzare la capacità di accoglienza nei reparti di emergenza, ha spinto l’azienda ospedaliera ad innalzare la palazzina di altri due piani, rivedendo il progetto nella sua complessità.

«Vogliamo soddisfare al meglio le esigenze»

Il risultato è quello che oggi sarà inaugurato dall’assessore regionale Letizia Moratti e dal direttore generale dell’Asst Bergamo Est Francesco Locati, e che prenderà servizio tra qualche settimana, giusto il tempo di sistemare gli ultimi dettagli e organizzare l’avvio dell’attività che non dovrà confliggere con gli altri reparti.

«Con quest’opera vogliamo soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini, rendendo migliore la qualità delle cure e del lavoro – dice Locati –.

«Abbiamo realizzato una struttura all’avanguardia ed efficiente all’altezza delle professionalità che accoglie, sulle quali si è investito molto negli ultimi anni e che sono cresciute tantissimo»

Abbiamo realizzato una struttura all’avanguardia ed efficiente all’altezza delle professionalità che accoglie, sulle quali si è investito molto negli ultimi anni e che sono cresciute tantissimo. Dopo i mesi difficili dell’emergenza sanitaria, questo giorno di festa è dedicato a tutti gli operatori dell’ospedale, che hanno fornito cure e attenzioni ai pazienti in un momento drammatico senza mai tirarsi indietro. A tutti loro, ancora una volta grazie di cuore».

Terapia intensiva e sala operatoria al primo piano

Il piano terra della nuova palazzina sarà occupato dal pronto soccorso, al primo piano - su un’area di 850 metri quadrati - troveranno posto altri otto letti di terapia intensiva e una sala operatoria, mentre al secondo saranno disponibili altri 20 posti di degenza destinati ai malati di area internistica, ma che nell’ipotesi di nuove pandemie, potrebbero essere riconvertiti in posti letti per malati infetti.

Il «cubo dell’emergenza» è stato presentato come progetto innovativo il 3 dicembre scorso ad Atene nel corso del primo «Meeting of Mind», organizzato dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità

Il «cubo dell’emergenza», così è stato ribattezzato dall’azienda ospedaliera, è stato presentato come progetto innovativo il 3 dicembre scorso ad Atene nel corso del primo «Meeting of Mind», organizzato dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il pronto soccorso accoglierà anche un totem in otto lingue (un progetto partito in via sperimentale nei mesi scorsi grazie alla collaborazione tra Università e Ferb Onlus) per facilitare l’ingresso ai cittadini stranieri.

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