
Volontariato / Bergamo Città
Giovedì 10 Luglio 2025
Fidas, da 65 anni il grande impegno
per gli ammalati
LA STORIA. L’anno scorso l’associazione ha effettuato 1.039 donazioni di sangue e plasma. Domenica prossima da Mozzo un’iniziativa solidale con motociclisti professionisti e appassionati.

Una passeggiata sulle due ruote per accendere il motore della solidarietà, per dare un’impennata alla vita. È «Metti in moto il dono 2025», in programma per domenica prossima 13 luglio (con ritrovo alle 8 al Comune di Mozzo) e promossa da Fidas (Federazione italiana associazioni donatori di sangue) Bergamo, che porterà motociclisti professionisti e appassionati a percorrere alcune strade delle province di Bergamo e di Lecco per diventare ambasciatori del valore del dono del sangue e del plasma. Ma quello di domenica è solo uno dei tanti eventi promossi dall’associazione durante un anno speciale.
L’anniversario
In questo 2025 si celebra infatti il 65° anno di vita della realtà bergamasca, «nata il 18 dicembre del 1960, a Fiorano, nella ferma convinzione che, per i bisogni dei malati, sia importante promuovere la donazione di sangue. Noi invitiamo a farlo direttamente nei centri trasfusionali degli ospedali del territorio», ricorda Attilio Castelli, 42enne di Valbrembo, neopresidente eletto ad aprile, dopo più di vent’anni di «gavetta». «È da quando ho 10 anni che faccio volontariato, in varie realtà. A 18 anni ero già presidente della sezione Fidas di Valbrembo, quindi sono stato vicepresidente di Fidas Bergamo per sei anni e negli ultimi sei anni sono stato segretario di Fidas Lombardia. Aspettavo con ansia questo incarico importante», dice con un sorriso, che poi abbandona per tornare serio: «Siamo un’associazione in buona salute. Abbiamo dieci sezioni, sparse in quasi tutta la bergamasca. Siamo circa 65 volontari, molto motivati e impegnati per promuovere la donazione di sangue, con un occhio d’attenzione rivolto ai giovani». A loro guarda l’associazione, perché - afferma Castelli - «sono il futuro. Spetta a noi il compito di costituire un gruppo di giovani che sappia incontrare e dialogare con i propri coetanei, per renderli protagonisti».
Il calo dopo il Covid
Quanto alle donazioni, nel 2024 sono state 1.039, mentre i donatori attivi sono stati circa 800. «Dopo il Covid abbiamo vissuto un calo abbastanza consistente (prima erano 1.600 donazioni all’anno, ndr), dovuto a diversi fattori: dei decessi, una certa stanchezza ma anche la paura che aveva contagiato tutti. Ci stiamo impegnando - continua il presidente - per provare a recuperare e per provare a implementarle, anche se di poche unità, ogni anno. Inoltre in questo periodo stiamo cercando di spingere la plasmaferesi. Anche se richiede più tempo, è una pratica meno invasiva e può essere fatta ogni 15 giorni». Tante dunque le attività che vedono impegnati i volontari: «Cerchiamo sempre di presenziare agli eventi del territorio. Durante l’estate partecipiamo a numerose sagre in oratori con un banchetto, uno striscione o magari una tovaglietta sui vassoi. Inoltre facciamo attività di sensibilizzazione anche nelle scuole: nell’anno scolastico appena concluso abbiamo incontrato, grazie a due nostre volontarie e al progetto “A scuola di dono”, 450 studenti in otto istituti comprensivi in tutta la Bergamasca».
Dal 5 ottobre
Anche la celebrazione del 65° contribuirà ad accendere i riflettori su questa realtà. I festeggiamenti inizieranno ufficialmente il 5 ottobre, a Sotto il Monte Giovanni XXIII, «un luogo importante per noi - puntualizza Castelli - in quanto ha dato i natali a San Giovanni XXIII, che è l’autore della preghiera del Donatore di Sangue».
Le premiazioni dei donatori
Nella giornata sono previste una visita dei luoghi giovannei e, a seguire, la partecipazione alla Santa Messa. Il momento più atteso, tuttavia, si terrà nel pomeriggio dell’11 ottobre, quando all’Auditorium Parenzan dell’ospedale Papa Giovanni XXIII e alla presenza delle autorità, «ci sarà un momento celebrativo con diversi interventi e premieremo i donatori che si sono contraddistinti raggiungendo traguardi significativi. Ovviamente è previsto anche un momento di allegria e convivialità», anticipa il presidente. Il tutto si chiuderà il 18 dicembre con una Messa in ricordo di tutti i donatori e volontari, e una cena in compagnia.
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