
(Foto di USGS su Unsplash)
IL CONVEGNO. Sabato 31 maggio la Casa di cura Palazzolo riunirà a congresso i maggiori esperti di quattro Società scientifiche per affrontare la tematica.
Nonostante alcuni passi avanti e notizie più tranquillizzanti il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre ed il primo anno in cui la temperatura media globale del pianeta ha superato di un grado e mezzo il livello di riscaldamento rispetto ai livelli pre-industriali. L’aumento di 1.6°C è stato registrato dal servizio climatico europeo Copernicus. Tutto ciò comporta deleterie conseguenze sullo stato di salute sia a livello di popolazione sia individuale. I meccanismi di questo stato di cose e delle sue conseguenze sulla salute sono noti: ondate di calore, inquinamento atmosferico, accumulo di gas, in primis Co2 , determinanti «effetto serra» nell’atmosfera, mutamenti climatici con effetti potenzialmente catastrofici sull’ambiente, danni all’ecosistema, all’approvvigionamento alimentare ed idrico, al benessere fisico e mentale della popolazione e dell’individuo.
È calcolato che le attività sanitarie sono responsabili del 5% circa delle emissioni nocive che causano il danneggiamento globale dell’ambiente in cui viviamo. È una chiamata all’azione dei soggetti che lavorano nell’ambito sanitario
I rimedi da adottare sono noti e possibili e già in parte adottati: eliminazione o drastica riduzione dei combustibili fossili (carbone, oli combustibili, gas metano) per la produzione di energia, utilizzazione in una prima fase di combustibili di transizione, dare impulso alle fonti di energia sostenibili e rinnovabili (energia solare, atmosferica), adottare a livello politico, istituzionale, di popolazione ed individuale (ognuno deve essere consapevole di danni e rimedi e fare la sua parte) strumenti, meccanismi e comportamenti virtuosi atti a spezzare il circolo vizioso del deterioramento ambientale. E, si badi bene, deterioramento ambientale causato dall’uomo. È giunto il momento di cambiare direzione. Anche le attività più utili e meritorie possono essere causa di questo stato di cose. Ebbene sì anche la sanità. È calcolato che le attività sanitarie sono responsabili del 5% circa delle emissioni nocive che causano il danneggiamento globale dell’ambiente in cui viviamo. È una chiamata all’azione dei soggetti che lavorano nell’ambito sanitario.
E, dato che la sanità è o dovrebbe essere il primo attore e produttore di salute è paradossale che anch’essa possa , magari inconsapevolmente, creare danno. Si tratta anche e soprattutto di acquisizione di consapevolezza e cultura e trasmissione di questi concetti . Esistono già organizzazioni e network sanitari operanti in questo campo. Ridurre le emissioni nocive e l’inquinamento da noi stessi provocati deve essere una priorità estesa e diffusa in modo capillare. Si tratta, in sostanza , come in ogni attività umana, di creare coscienza, conoscenza, e consapevolezza ed in questo i medici e tutti gli operatori sanitari devono essere i primi attori e produttori di salute e benessere, non essere essi stessi inquinatori. Ogni medico ed operatore sanitario nel suo ospedale, reparto, ambulatorio o studio deve mettere in atto tale strategia e metterne a conoscenza i propri pazienti e suggerire gli adeguati comportamenti a tutti i livelli , sul lavoro, tra le pareti domestiche, nei luoghi di aggregazione e di svago, etc.
Il congresso è diviso i quattro sessioni, la prima riguardante appunto il cambiamento climatico e la sua influenza sul sistema cardio-vascolare (ricordiamoci che le patologie dell’apparato cardio-vascolare rappresentano ormai il 50% circa di tutte le cause di morbidità, morbilità e mortalità del pianeta, e sono pertanto il maggior indicatore di patologia a livello planetario)
Per incrementare tale consapevolezza si terrà sabato 31 maggio in Casa di cura Palazzolo a Bergamo un congresso multisocietario dal titolo «Attualità e prospettive in Patologia vascolare» organizzato da quattro Società scientifiche nazionali, che operano nel campo delle patologie dell’apparato cardio-vascolare : Società Italiana di Medicina Vascolare (SIMV), Società Italiana di Diagnostica Vascolare (SIDV), Società Italiana di Microcircolazione (SIM) ; Federazione Centri Sorveglianza anti-coagulati (FCSA), sotto l’egida della International Union of Angiology ( IUA) , la maggior organizzazione scientifica angiologica mondiale. Il congresso è diviso i quattro sessioni, la prima riguardante appunto il cambiamento climatico e la sua influenza sul sistema cardio-vascolare (ricordiamoci che le patologie dell’apparato cardio-vascolare rappresentano ormai il 50% circa di tutte le cause di morbidità, morbilità e mortalità del pianeta, e sono pertanto il maggior indicatore di patologia a livello planetario).
La seconda, la terza e la quarta sessione tratteranno aspetti più tecnici delle patologie vascolari: la diagnostica strumentale importantissima per una precoce e puntuale individuazione di malattia ed indirizzo al successivo appropriato trattamento terapeutico, la microcircolazione spesso dimenticata a favore delle manifestazioni del macrocircolo, ma fondamentale nel determinismo delle manifestazioni patologiche ad ogni livello, infine aspetti particolari diagnostici e terapeutici della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare, patologie che rappresentano una seria minaccia per la salute, potenzialmente letali, e che possono manifestarsi in modo silente e senza preavviso, rendendo cruciali la vigilanza e la conoscenza del problema.
Il congresso ha valenza nazionale e si avvale della competenza scientifica e professionale di relatori delle quattro Società scientifiche summenzionate e relatori delle maggiori strutture Sanitarie della città di Bergamo e ha ottenuto pertanto i patrocini della Regione Lombardia, Provincia, Comune, Ordine Dei Medici di Bergamo, Ats Bergamo, Asst Papa Giovanni XXII , Humanitas-Gavazzeni, fondazioni ed associazioni di pazienti operanti nel campo della trombosi, a testimonianza dell’importanza degli argomenti trattati e del suo interesse trasversale nell’ambito della salute sia pubblica che individuale. Esso si rivolge pertanto ad una platea variegata e composita di utenti: medici specialisti e specializzandi esperti e cultori delle malattie cardio-vascolari, medici di medicina generale e operanti sul territorio, medici impegnati nella sanità pubblica, e operatori sanitari delle varie discipline, farmacisti, biologi, infermieri professionali, fisiochinesiterapisti, tecnici di fisiopatologia cardio-vascolare, radiologia e laboratorio ed è aperto a studenti e pazienti e chiunque voglia «saperne di più» su queste cose, convinti come siamo che sia la conoscenza l’arma per il contrasto di queste minacce al benessere e salute dell’umanità, in particolare delle prossime generazioni.
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