Cronaca / Bergamo Città
Domenica 07 Aprile 2024
La Questura piange Francesco Accetta: martedì i funerali in Duomo
IL LUTTO. Colto da un malore il commissario che dal 2022 dirigeva le Volanti. Aveva 58 anni. Il questore: sconvolto. Il capo di gabinetto: lascia un vuoto.
«Era un’istituzione in via Noli, un grande professionista che ha dedicato tutta la sua vita alla Polizia di Stato». La Questura di Bergamo piange la scomparsa del commissario Francesco Accetta, dal 2022 dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico a cui vengono indirizzate le chiamate in arrivo dal numero unico europeo di emergenza 112 e le Volanti. Padre di due gemelle, era residente a Seriate. Si è spento improvvisamente sabato sera, 6 aprile, all’età di 58 anni, a causa di un malore. I funerali si terranno martedì 9 aprile alle 10 nel Duomo in Città Alta.
Bergamasco d’origine, laureato in Scienze Giuridiche all’Università di Cassino, Accetta si è arruolato quale agente ausiliario in polizia nel 1986 e ha prestato servizio presso il III Reparto Mobile a Milano. Nel 1989, vincitore di concorso per Ispettori, è stato destinato alla Criminalpol di Reggio Calabria e successivamente alla Squadra Mobile sezione distaccata di Gioia Tauro. Dal 1993 è in servizio alla Questura di Bergamo dove per oltre trent’anni ha prestato la propria attività lavorativa in seno a diversi uffici: Squadra Mobile, Ufficio Controllo del Territorio, Ufficio immigrazione, Divisione Anticrimine, funzionario addetto alla Digos e infine capo dell’Ufficio di Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
«La notizia mi ha sconvolto – ha detto il nuovo questore di Bergamo, Andrea Valentino, in carica dallo scorso primo marzo –. L’avevo appena conosciuto: una persona splendida, puntuale e profondamente legata al suo lavoro».
«Ha dedicato la vita alla Polizia di Stato, la sua passione – ha ricordato Andrea Sandroni, capo di gabinetto della Questura di Bergamo –. La sua scomparsa lascia un grandissimo vuoto dentro tutti noi. Siamo sconvolti, faremo di tutto per stare vicini alla famiglia. Lavorare con il commissario Accetta era davvero bello: lo ricordo come un grande professionista ma anche come una persona simpatica ed empatica, che con le sue battute sapeva stemperare la tensione e rendere leggeri servizi pesanti. Essendo bergamasco conosceva tutti ed era conosciuto da tutti: i colleghi in arrivo in Questura da altre parti d’Italia trovavano in lui un punto di riferimento e un amico. Il commissario Accetta ha attraversato tutta la storia della Questura di Bergamo, dove era un’istituzione. Tutti gli incarichi che ha ricoperto, dall’Anticrimine fino alla Digos, li ha ricoperti bene. Negli ultimi tempi era impegnato nel controllo del territorio: aveva dato grande impulso alla squadra. Era sempre efficace e anche nelle situazioni più complicate, come alle manifestazioni o durante i presidi allo stadio, riusciva sempre a trovare la soluzione ai problemi».
«Era un amico, prima di tutto – ha raccontato un collega ora in pensione –. Ha dedicato la vita alla Polizia di Stato ed era unico per la sua empatia. Siamo tutti sconvolti dalla notizia. Sto ricevendo chiamate anche da altre Questure, pure da Lecce, tutti attoniti per la sua scomparsa».
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