Economia / Bergamo Città
Domenica 13 Agosto 2023
Stangata prezzi in autunno: 1.600 euro in più a famiglia
LA PREVISIONE. Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno arriva la stangata d’autunno, una sorta di tassa occulta che attende gli italiani al rientro dalle ferie, determinata dal forte rialzo di prezzi e tariffe in alcuni settori.
A stimare l’entità del salasso è Assoutenti che, prendendo in esame 5 voci di spesa, calcola in +1.600 euro a famiglia il maggior esborso per gli italiani. C’è però una flebile speranza: se scatterà il calmieramento dei prezzi ipotizzato dal governo (manca ancora la firma dell’industria alimentare) il risparmio complessivo potrebbe essere di circa 150 euro (4 miliardi in tutto).
Gli aumenti nella spesa
La prima voce che interesserà i cittadini è quella dell’alimentazione: «Oggi i prodotti alimentari nel loro insieme costano il 10,7% in più rispetto allo scorso anno, un trend che se dovesse confermarsi anche nei prossimi mesi porterebbe la spesa per cibi e bevande di una famiglia tipo a salire nel periodo settembre-dicembre di ben +205 euro rispetto allo stesso periodo del 2022», calcola Assoutenti.
A settembre riapriranno poi le scuole, e già si preannuncia un salasso sulla spesa legata al materiale scolastico: i prodotti di cartoleria registrano un incremento medio del 9,2% su base annua, a causa dei rincari delle materie prime e dei maggiori costi di produzione. Una famiglia che deve acquistare da zero per il proprio figlio tutto il corredo per l’intero anno scolastico (zaino, diario, astuccio, penne, matite, quaderni, ecc.) si ritrova così a spendere circa 50 euro in più rispetto al 2022, a cui si dovranno aggiungere i rincari per i libri di testo (+45 euro), con un aggravio totale per la voce «scuola” pari a +95 euro a studente».
Caro-benzina
Più caro anche spostarsi in auto: «se i listini alla pompa dovessero mantenersi ai livelli attuali, la spesa per i rifornimenti, ipotizzando due pieni al mese a famiglia, salirebbe nell’ultimo quadrimestre per un totale di 103 euro a nucleo rispetto a quanto speso negli stessi 4 mesi del 2022». Si apre poi il fronte dei mutui: «ipotizzando un ritocco dei tassi dello 0,25% nelle prossime riunioni della Bce, la spesa per le rate mensili del periodo settembre-dicembre risulterebbe più cara complessivamente di circa +1.170 euro rispetto al 2022», calcola Assoutenti.
E al ristorante?
Sarà più caro anche mangiare nei ristoranti e consumare nei bar: in questo comparto l’aggravio di spesa sarà di circa +28 euro a famiglia in 4 mesi. Totale: +1.601 euro a famiglia. Ma gli italiani dovranno anche fare i conti con i rincari delle assicurazioni: Aiped, l’associazione Italiana Periti Estimatori Danni, segnala aumenti dei costi per le polizze connesse alle abitazioni nell’ordine del +9,1% annuo, mentre l’Rc auto risulta in salita del +3,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, percentuale che «porta la tariffa media a 374 euro a polizza e determina una maggiore spesa per gli assicurati pari a 390 milioni di euro», afferma il presidente Aiped, Luigi Mercurio.
«Gli italiani devono prepararsi ad una stangata autunnale causata dai forti incrementi di prezzi e tariffe in diversi settori, ma c’è una novità. - afferma il presidente Furio Truzzi -. Il prossimo ottobre scatterà infatti il paniere trimestrale anti-inflazione voluto dal governo, una misura che potrebbe determinare risparmi in favore delle famiglie. Un eventuale abbattimento dei prezzi del 10% per il carrello della spesa nei tre mesi di applicazione del paniere determinerebbe un risparmio medio di 155,3 euro a trimestre per la famiglia tipo, di cui circa 140 euro solo per la spesa alimentare. Proiettando tali numeri sulla totalità delle famiglie italiane, il risparmio complessivo nei tre mesi di applicazione del paniere raggiungerebbe in totale i 4 miliardi di euro. Si tratta ovviamente di mere stime su cui incideranno diverse variabili, come la gamma di prodotti che sarà inserita nel paniere, il taglio dei prezzi operato da grande distribuzione e commercianti e l’adesione da parte dei consumatori, ma che danno l’idea di come la riduzione dei listini al dettaglio impatti sulle tasche della collettività», conclude Truzzi.
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