Diego Bedeschi: «Cammino e la malattia non riuscirà a starmi dietro»

L’intervista. Fotografo e videomaker quando ha scoperto di avere la sclerosi multipla è caduto anche in depressione. Si è fatto aiutare e ha ricominciato a vivere, camminando.

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La malattia ha esordito con la paralisi della mano destra, poi una serie di esami e dopo dieci giorni di ricovero la diagnosi: sclerosi multipla. È iniziato così il calvario di Diego Bedeschi fotografo e videomaker torinese che da 12 anni vive nella nostra provincia.

«Subito dopo aver appreso della malattia, il primo problema è stato il lavoro, con la mano paralizzata non potevo più fotografare, poi le terapie mi hanno debilitato e alla fine sono caduto in depressione».

Dopo un percorso in clinica, Diego è riuscito a vincere quello che lui chiama il «mostriciattolo nero» della depressione e ha ricominciato a vivere, consapevole che sia necessario farsi aiutare e che «da soli non se ne esce».

È a questo punto che ha deciso di percorrere il cammino di Santiago, una sfida con se stesso, un viaggio di introspezione ma anche un modo per veicolare un messaggio di speranza. Con il supporto della Garmont, l’azienda per cui lavorava prima di scoprire la malattia, ha deciso di mettersi in moto ideando l’iniziativa «Se cammini, vivi».

L'Eco di Bergamo Incontra: Diego Bedeschi. Video di Fabiana Tinaglia

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