Roberto Valentino: «Sogno che il jazz non sia musica per pochi»

Dal 1993 nell’organizzazione del Bergamo Jazz, Roberto Valentino è un giornalista con la passione per la musica e i dischi in vinile.

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«Ai giovani dico, non fermatevi all’ascolto di un brano, per capire un artista dovete ascoltare la sua opera completa, l’album», Roberto Valentino nello staff organizzativo del Bergamo Jazz Festival da quasi 30 anni coltiva una smodata passione per la musica, tanto che conserva gelosamente nella sua collezione sterminata migliaia tra vinili, cd e ancora qualche musicassetta.

L’amore con il jazz è scoccato ad un concerto proprio del Festival orobico nel 1972, da allora la musica è la sua più grande passione: «Il jazz viene ritenuto a torno una musica difficile, a torto secondo me. Mi sono avvicinato al jazz perché è un insieme di tanti generi, che ha assorbito e che continua ad assorbire tante influenze, dalla musica classica al pop fino al rap. Per questo dopo oltre un secolo di vita è un genere ancora molto vitale».

Per iniziare l’ascolto Roberto Valentino consiglia due grandi classici. «Kind of Blue» di Miles Davis e «A love supreme» di John Coltrane.

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