Gosens-Pablito, Malinovskyi-Diego
Quei gol evocativi

Gosens da rapace d’area. Alla Pablito Rossi. Malinovskyi su punizione angolatissima, con il portiere immobile e impotente. Alla Diego Armando Maradona. L’Atalanta torna alla vittoria a Bergamo dopo 70 giorni di digiuno e non lo fa con reti qualsiasi. Gli dei del pallone le vogliono bene, perché amano il suo coraggio e il suo calcio spettacolo (anche se adesso, quando serve, non disdegna una saggia praticità) e allora consegnano nei suoi piedi l’onore inconsapevole di omaggiare i due immensi campioni che hanno lasciato il mondo in lacrime in queste settimane già afflitte dalla pandemia.

Maradona e Rossi ci hanno fatto sognare, ci piace fantasticare interpretando i segni del campo di casa pensando ancora a loro. Poi Toloi ha completato l’opera del rotondo successo sulla Fiorentina, ma a questo punto non è il caso di esagerare con i rimandi e i simboli. Ammettiamolo: vedere Gomez in panchina non fa mai felice il popolo nerazzurro, ma poi la partita è filata via liscia, oltre le aspettative che accreditavano i viola di una gran fame di punti, dal momento che sono invischiati nella melma della zona retrocessione e neppure il buon Prandelli – che in passato visse giorni ben più radiosi, non solo a Firenze e non solo alla guida delle giovanili dell’Atalanta – riesce per ora a sbrogliare l’intricata matassa. Tolto lo spavento del tiro di Vlahovic deviato sulla traversa da Gollini nel primo tempo (reattivo anche nella ripresa su Barreca il portiere nerazzurro), la Fiorentina ha combinato poco. L’Atalanta invece sa rigenerarsi e allora, se il Papu è fuori, ecco Malinovsky titolare e pronto a battere subito un colpo con quella rete-capolavoro e una buona prestazione. E Zapata? Non ha segnato ma ha servito a Gosens la palla dell’1-0 e ha procurato la punizione del 2-0, oltre ad aver impegnato di testa due volte il bravo Dragowski che ha letteralmente salvato la propria porta: il colombiano è stato utilissimo, i suoi gol arriveranno presto. Intanto ieri, come contro l’Ajax, nessuna rete subita: la squadra sta trovando un equilibrio fondamentale per reggere il fronte del campionato e quello delle coppe. Ma è una gioia composta per chi mangia pane e Atalanta: la domenica ha portato anche la triste notizia della morte di Amedeo Baldizzone, un ex di fine anni 70-inizio 80. Una carezza, Baldo.

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