Atalanta veloce, il segreto nella frenata: possesso giù, e tre gol - Gli schemi

L’Atalanta che piega l’Inter ed inanella la quarta vittoria consecutiva, mostra nello svolgere della partita caratteristiche e peculiarità che si prestano ad approfondimenti.

L’Atalanta ha avuto un possesso palla appena sotto il 60% di media nel primo tempo. È partita al solito con ritmi altissimi, mettendo da subito in difficoltà la retroguardia interista. Nei primi 15 minuti tira per ben 7 volte verso la porta avversaria. Nella ripresa, dopo essere passata in vantaggio, ha ceduto il possesso palla all’Inter, ma a differenza di altre occasioni (spesso si è criticata la squadra di Gasperini, rimproverandogli l’incapacità di gestione) è riuscita ad abbassare i ritmi di gioco (anche ricorrendo astutamente ad alcune perdite di tempo). Riassume nel finale il controllo della palla e del gioco finendo con un torello tra gli olè del pubblico.

L’ATTACCO I tre davanti, Zapata, Gomez ed Ilicic, si scambiano durante la partita più volte la posizione ed anche i ruoli. Gomez ad esempio parte alto ed in posizione centrale, scambia spesso la posizione di interno/esterno con Gosens quando si sposta sulla sinistra, senza disdegnare (come succede all’8° minuto circa) di dialogare con Ilicic, aprirsi a destra, ricevere palla, raggiungere il fondo e mettere palla in mezzo. Questo continuo scambio di posizioni crea non pochi problemi alla retroguardia interista, che perde punti di riferimento e sicurezze.
Nel corso del primo tempo lo schieramento interista (4-3-3), con i due esterni alti (Politano e Perisic) che non rientrano mai, facilita le incursioni sugli esterni di Gosens a sinistra e Hateboer a destra. In questo modo gli attacchi dell’Atalanta si concretizzano spesso in un 4 contro 4 o addirittura in 4 contro 5 con le maglie della difesa interista costrette ad allargarsi. Presi in questo modo in velocità, sia Asamoah che D’Ambrosio vengono spessi infilati con gli squilibri difensivi che ne derivano. Se i due esterni alti interisti non aiutano, non lo fanno nemmeno i due interni di centrocampo (Gagliardini e Vecino), continuando a lasciare la superiorità numerica sulle corsie esterne agli uomini di Gasperini. Il lato sinistro dell’Atalanta produce in più occasioni traversoni sul secondo palo dove sia Hateboer che Ilicic aggirano la difesa interista per finalizzare da ottime posizioni.

DISTANZE E RIPARTENZE Nella ripresa dopo aver subito la rete del pareggio, l’Atalanta riesce a gestire la situazione rimanendo compatta (la lunghezza media sul campo sarà di circa 21 metri) e, anche quando è costretta ad abbassarsi, ricorre raramente al lancio lungo. Gomez e Ilicic in uscita sono i bersagli dei passaggi della difesa, e soprattutto lo sloveno si dimostrerà abile a gestire la palla anche in situazioni di raddoppio (a volte avrà anche tre uomini in pressione), facendo risalire la squadra. Il cambio di Pasalic per Zapata ( buona prova di quantità, ma 7 palle perse per il colombiano) garantisce una maggior copertura sulla mediana nella parte finale della gara.

MAPPA DEI PASSAGGI La mappa dei passaggi riprodotta a lato mostra la disposizione sul campo degli orobici dal 1° minuto alla sostituzione (forzata) di Toloi al 59° minuto.

L’ampiezza è minore rispetto alla media, e la posizione di Freuler e de Roon è più bassa e accentrata rispetto al solito, per garantire più equilibrio e maggior copertura alla difesa. Gosens, che ha spinto molto, risulta leggermente più avanzato rispetto ad Hateboer. La posizione dei tre davanti è derivata dal continuo e ripetuto cambio di posizioni. Gomez è più basso, ma non ha disdegnato incursioni sulla sinistra ed anche a destra. Zapata risulta il più centrale ed avanzato. La catena di sinistra è stata quella preferita dalla manovra nerazzurra (28 attacchi pari al 68% delle azioni offensive complessive).

POSSESSO PALLA e XG Il grafico del possesso mostra la maturità dell’Atalanta che nel secondo tempo «concede»il possesso palla all’Inter, ma risulta sempre più pericolosa al tiro dei milanesi. La precisione al tiro dei bergamaschi risulterà alla fine del 49% (anche se nel primo tempo si divorano un paio d’occasioni veramente grosse con valore in xG superiore al 60%), quella dell’Inter dell’11%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA