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Mercoledì 18 Giugno 2025
Basket, Fioretti vuole «sbocciare» a Tortona
LA NOMINA. Il coach bergamasco a 51 anni lascia dopo ben 22 stagioni il ruolo di assistente della gloriosa Olimpia Milano. Primo incarico da capo allenatore in Serie A: «Cambio epocale: sogno una nuova avventura bella e coinvolgente».
Tutte le storie prima o poi finiscono, anche le più belle, a volte però si tratta solo dell’inizio di una nuova avventura. Quella di Mario Fioretti, 51 anni, per 22 stagioni assistente sulla panchina dell’Olimpia Milano, è una storia più unica che rara nel basket: da oggi tutta la Bergamo cestistica, che lo segue con passione, farà il tifo per la Bertram Derthona Tortona, società ambiziosa di Serie A - due volte semifinalista nei playoff scudetto pur essendo nel massimo campionato solo dal 2021 -, che ha scelto Mario come capo allenatore per raggiungere nuovi traguardi, siglando un contratto biennale.
Tortona è una squadra che vuole crescere dopo il nono posto di questa stagione: sponsor e proprietà forte (Gruppo Gavio), un palasport nuovo di zecca da 5.500 posti nella Cittadella dello Sport, che è anche il nuovo quartier generale della società. Chiediamo a Fioretti quando è nata questa opportunità: «I primi contatti risalgono a circa un mese fa - commenta il tecnico, già calato nella nuova realtà -: dal primo momento ho capito che sarebbe stata la scelta giusta. Quando si è concretizzata questa possibilità, non ho avuto alcun dubbio».
«La cosa più bella che porto con me di Milano sono i rapporti personali e gli affetti creati all’Olimpia, e anche il mio sforzo e il mio impegno in tutti questi anni. La vittoria più bella? Tutti gli scudetti sono bellissimi, ma forse il primo, arrivato dopo 11 anni che ero a Milano»
«Lo scudetto più bello? Il primo»
Con Fioretti ci sarà Gianmaria Vacirca, general manager anche lui arrivato dall’Olimpia. Cosa si prova a lasciare Milano dopo 22 anni e sei scudetti? «È un cambio per me epocale. La cosa più bella che porto con me di Milano sono i rapporti personali e gli affetti creati all’Olimpia, e anche il mio sforzo e il mio impegno in tutti questi anni. La vittoria più bella? Tutti gli scudetti sono bellissimi, ma forse il primo, arrivato dopo 11 anni che ero a Milano (stagione 2013-2014, con head coach Luca Banchi, ndr). Una grande gioia e anche un po’ una liberazione, è strano da dire ma a volte è così».
Sarebbe stato il primo di sei titoli tricolori, l’ultimo è arrivato lo scorso anno. Questo sarà un nuovo inizio per la sua carriera: «Mi auguro proprio di sì, nei miei sogni sto andando a iniziare una nuova avventura bella e coinvolgente, che duri a lungo nel tempo. Si sogna nel lungo periodo, ma poi bisogna essere subito efficaci nel presente e nel breve». Gli amici di Bergamo faranno qualche km in più per fare il tifo per Tortona: «E io li aspetto tutti».
Sarà una Derthona ambiziosa: «Molto ambiziosa, ci sono tante persone che vogliono fare tutto il possibile per dare grandi soddisfazioni. La “Cittadella” è una struttura unica in Italia, c’è un palazzo dello sport bellissimo da inaugurare al più presto». Gli assistenti saranno Jacopo Squarcina e Andrea Vicenzutto: in un video di presentazione realizzato dalla nuova società Fioretti dice che gli assistenti devono «pensare come dei capi allenatori», rispettando i ruoli ovviamente, come ha fatto lui all’Olimpia.
L’etica di «mister Olimpia»
Fioretti è stato in panchina a Milano in Serie A per 22 stagioni: la sua era la più lunga militanza tra tutti quelli che erano in società a Milano, compreso il «patron» Giorgio Armani, tanto che lo stesso club, in passato, sul suo sito internet lo aveva soprannominato «mister Olimpia», elogiandone l’etica del lavoro.
Questa sarà la prima panchina nel massimo campionato con la carica di head coach, se escludiamo le partite già guidate occasionalmente con Milano sia in campionato sia in Eurolega. Un’occasione che arriva meritata, erano già diversi anni che molti appassionati attendevano Fioretti alla guida di una panchina importante nella veste di capo allenatore. Fioretti (6 scudetti, 5 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane con Milano, un palmares incredibile) ha lasciato le «scarpette rosse» con un emozionante video messaggio di saluto.
Tantissimi gli attestati di stima giunti dall’ambiente di Milano ma anche da tutta Italia, non solo per le capacità tecniche ma anche perché Mario ha saputo costruire rapporti professionali e personali duraturi, grazie alla sua competenza, disponibilità e integrità.
Oggi inizia una nuova fase della carriera. Fioretti è già proiettato sul nuovo progetto al 110% del suo impegno, c’è da lavorare alla nuova squadra per la prossima stagione.
Ora costruire la nuova squadra
Forse ora gli mancheranno le innumerevoli e lunghe trasferte di Eurolega, magari meno alla sua famiglia, la moglie Silvia Vicenzetto (anche lei con un ottimo passato da giocatrice) e le figlie Laura e Chiara, nate quando lui era già a professionista a Milano. Oggi inizia una nuova fase della carriera. Fioretti è già proiettato sul nuovo progetto al 110% del suo impegno, c’è da lavorare alla nuova squadra per la prossima stagione. E come successo in questi 22 anni a Milano, ci sarà sempre un «pezzetto» di Bergamo a fare il tifo per lui.
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