Caironi, la via per i Giochi di Tokyo passa dalla Polonia

Agli Europei paralimpici di atletica oggi (martedì 1 giugno) i 100 e giovedì il salto in lungo. «Finalmente sfide internazionali».

Bygdoszcz, Polonia, Campionati europei di atletica leggera Paralimpica. Per Martina Caironi saranno al tempo stesso un ritorno al passato e un modo di tornare a correre veloce verso il futuro: «Cerco quel brivido internazionale che mi manca da troppo. Il fatto che Ambra Sabatini mi abbia tolto il record dei 100 metri mi ha spronato: sono curiosa di capire se questa “vecchietta” di 31 anni può ancora rispondere, anche se il vero obiettivo della stagione sarà Tokyo».

L’appuntamento di lancio in vista delle Paralimpiadi sarà la kermesse continentale in programma da oggi al 5 giugno, in cui la finanziera originaria di Borgo Palazzo, sarà attesa da un doppio impegno. L’ultimo, a certi livelli, è datato estate ’18, quando calò il double agli Europei di Berlino: «Da allora, prima per lo stop (quattro mesi di squalifica fra fine 2019 e inizio 2020 per una pomata vietata, ndr), poi per la pandemia, non ve n’è più stata la possibilità – ha detto Martina nel corso della conferenza stampa on line indetta dalla Fispes (Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali) - . Pur avendo il pass per il Giappone ho spinto per esserci e riassaporare un certo tipo di clima. Lo scorso week end, quasi mi tremavano le gambe…».

Nei giorni scorsi, a Rieti, la bicampionessa paralimpica ha esordito all’aperto sui «suoi» 100 metri con il crono di 14”93, 34 centesimi sopra il fresco primato iridato categoria T 63 (amputati monolaterali sopra al ginocchio) stampato da Ambra Sabbatini, 19enne maremmana che già in inverno l’aveva preceduta ai Tricolori indoor sui 60 m. A questa gara arrivo con una preparazione senza precedenti nella mia carriera - ha aggiunto la donna bionica dello sport bergamasco, personale nello sprint di 14”61 (datato 2015) – . L’obiettivo primario è quello di gestire bene la pressione e conquistare due medaglie importanti per me e per l’Italia».

Se l’esordio sarà sui 100 metri sarà oggi, giovedì ad attenderla sarà la pedana del lungo, dove proverà a superare quel primato di 5 metri tondi tondi, che ha già avvicinato due volte quest’anno.

La bicampionessa paralimpica, a caccia della ventesima medaglia internazionale in carriera, sarà la capitana di una squadra azzurra piuttosto giovane: molte delle altre stelle (incluso Oney Tapia, lanciatore d’origine cubana da una decennio trapiantato a Sotto al Monte) saranno preservati in vista dei prossimi appuntamenti. Tra chi sarà invece tra piste e pedane dello stadio Krzyszkowiak (porte chiuse causa normative Covid) Valentina Petrillo, 47enne bolognese in forza all’Omero Bergamo: la prima atleta transgender della storia della nostra atletica, di scena sui 400 metri T 13 (disabilità visiva) proverà a migliorare il primato italiano di specialità ritoccato già due volte in questa stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA