Chiara e Simone Consonni, fratelli mondiali del ciclismo: da Brembate Sopra al podio iridato

Ciclismo su pista. Lei: «L’oro una sorpresa. Adesso l’emozione della nuova avventura alla Uae». Lui: «Argento importante, altro che delusione. Nel 2023 Giro o Tour? Il Giro passa da Bergamo...».

Capita raramente di avere in famiglia due corridori, una donna e un uomo, elementi della Nazionale e soprattutto con una medaglia iridata al collo, come è avvenuto ai recenti Mondiali della pista di Saint Quentin en Yvelines, in Francia. I genitori sono Corrado Consonni e Michela Malvestiti, i campioni di famiglia si chiamano Simone di 28 anni e Chiara di 23, cittadini di Brembate Sopra, anche se da alcuni Simone vive a Lallio con la compagna Alice Algisi. Al Mondiale concluso una decina di giorni fa, Simone ha ottenuto l’’argento nell’inseguimento a squadre, mentre Chiara ha vestito la maglia iridata con il quartetto completato dall’altra bergamasca Martina Fidanza, Elisa Balsamo, Vittoria Guazzini.

Simone: «L’argento è importante»

Entrambi i Consonni sono proiettati nella prossima stagione, ma Simone, in relazione al Mondiale ha un sassolino da togliersi dalla scarpa. «Mi ha amareggiato la delusione che serpeggiava dopo il secondo posto del quartetto. Soltanto due, tre anni fa, avrebbero esultato… Anche se dopo la clamorosa doppietta d’oro Olimpiade-Mondiale del 2021 sarebbe stato gratificante ripetersi al Mondiale». Cosa vi è mancato per l’oro? «Difficile da valutare. Ritengo che gli impegni di ognuno, mi riferisco all’attività su strada, non abbiano consentito di allenarci con maggiore frequenza e intensità su pista. Io stesso ho raggiunto il Velodromo di Saint Quentin direttamente da gare disputate in Italia e Francia, per cui il t Marco Villa mi ha evitato la fase di qualificazione. Ho dato tutto ma non è stato sufficiente, comunque un secondo posto lo ritengo un risultato importante».

Simone è rientrato in Italia dal ritiro della Cofidis a Lille, dove ha abbozzato con i tecnici il programma del 2023. In particolare si è presentato il dilemma Giro d’Italia oppure Tour de France? «Il Giro per noi italiani rappresenta qualcosa di straordinario. Oltretutto l’anno prossimo farà tappa a Bergamo, una frazione spettacolare, ma tosta: per come è strutturata non è alla mia portata. Però il Giro è in alternativa al Tour, vedremo». Altre opportunità? «Beh il programma della stagione è ancora in embrione ma verrà affrontato tenendo conto che nel 2024 ci saranno le Olimpiadi».

Chiara: «Non ce l’aspettavamo»

Chiara è appena rientrata da Santo Domingo dove ha trascorso una decina di giorni di vacanza con quattro colleghe (Gasparrini, Sanguineti, Muccioli e Guazzini). «Qualche giorno di relax dopo tanta tensione ci volevano, peccato siano volati…». Con l’azzurra ripercorriamo i momenti emozionanti della serata del successo mondiale «Francamente non ce l’aspettavamo: c’erano per salire sul podio ma addirittura sul primo gradino... Battere la Gran Bretagna è stata una soddisfazione immensa, oltretutto con il record italiano (4’09”760 sui 4 km)».

Chiara, estrosa come sempre, tiene a fare sapere che «non è il caso di stabilire chi delle quattro abbia dato di più, ognuna ha fatto la sua parte, diversamente un traguardo tanto soddisfacente non l’avremmo mai ottenuto». Passo, dopo passo, anche Chiara Consonni si è fatta strada nell’Olimpo delle élite vincendo gare in linea (come Simone è in possesso di un ottimo sprint) ribadendo il proprio talento anche in pista. Lascia la Valcar Bottanuco, che l’ha vista crescere e affermarsi, per passare all’Uae Emirates e proprio ad Abu Dhabi si è presentata al ritiro del nuovo team. «Parte una nuova esperienza, l’emozione non manca, c’è il desiderio di confermarmi, anche se non sarà facile, ma posso assicurare che non mancherà l’impegno. Anzi, tra non molto sarò di nuovo in sella perché già a febbraio sono in programma gli Europei e la Coppa del Mondo su pista. In quel periodo si avvia l’attività in linea proprio con la gara a tappe organizzata dalla mio nuovo team per cui si deciderà in un prossimi futuro il da farsi. Poi - conclude l’azzurra - dovrei disputare le classiche del calendario internazionale, mentre la partecipazione al Giro, Tour e e Vuelta non è ancora stata decisa».

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