La storia dell’atalantino e del napoletano
Insieme condividono ospitalità e gare

L’amicizia è nata in un club partenopeo. Loro sono Ivan Motta, atalantino, e Luigi Fusco, tifoso e abbonato del Napoli.

Essere amici e vedere Atalanta-Napoli uno in Curva Nord e l’altro nel settore ospiti: sì, si può. Ivan Motta ha 47 anni, abita in provincia di Lecco, di mamma valtellinese e padre bergamasco di Serina che gli ha trasmesso la passione per l’Atalanta fin da piccolo: ha l’abbonamento in Curva Nord da 25 anni ed è iscritto al Club Amici dell’Atalanta di Boccaleone. Luigi Fusco ha 41 anni, di Sant’Agata de’ Goti, provincia di Benevento, tifoso e abbonato del Napoli. Con una disabilità: è audioleso, sordo, un problema ben noto a Ivan per averlo vissuto nella propria famiglia.

L’estate scorsa Ivan è in Campania, a Cerreto Sannita, per sistemare la casa dei genitori della compagna: ci sono i preliminari di Europa League e non può seguire l’Atalanta a Reggio Emilia. In zona i bar che trasmettono le partite su Sky però scarseggiano, il più vicino a lui è il Napoli Club di Solopaca, un circolo privato a tinte ovviamente partenopee. Ivan decide di rischiare, si iscrive e si presenta all’appuntamento non solo il giovedì sera per l’Europa League, ma anche per la prima di campionato, Atalanta-Frosinone. Con tanto di t-shirt nerazzurra. Sorpresa: nessuna reazione ostile, anzi l’invito ad andare allo stadio per una partita del Napoli. Rispetto reciproco, lo definisce Ivan, che accetta e con il Club di Amorosi si reca al San Paolo per Napoli-Milan («settore distinti, di più non me la sono sentita», ride Ivan).

Nel tragitto in pullman verso Napoli conosce Luigi che si esprime solo con quel linguaggio dei segni che Ivan ben conosce. Grazie al calcio si instaura un’amicizia che prosegue tra messaggi e telefonate: la disabilità non conta, sono solo due tifosi che si scrivono come tanti discutendo delle loro squadre. Un giorno Luigi confida di voler provare l’emozione di una trasferta a Bergamo per seguire il suo Napoli, ma anche di temere l’ambiente avversario nonostante sia già stato in altre città «ostili». Ivan lo prende in parola anche perché il biglietto nel settore ospiti non è un problema essendo Luigi in possesso di tessera del tifoso del Napoli: così si organizza, lo scorso weekend è sceso di nuovo a Cerreto Sannita e stamattina insieme saliranno in aereo direzione Orio al Serio. Una capatina nel pomeriggio in Città Alta, poi insieme alla partita: uno si dirigerà in Curva Nord, l’altro nel settore ospiti. Ognuno nel suo spazio a fare il tifo per i propri colori, la passione di una vita per entrambi. E al triplice fischio finale? I due si incontreranno di nuovo e andranno a dormire a Lecco prima che Luigi riparta domani, destinazione Capodichino.

«All’inizio volevo rimanesse una cosa privata tra noi – dice Luigi – ma, dopo averla condivisa con l’amica Luciana Rota, mi sono sentito di renderla pubblica proprio per stemperare gli animi dopo tutta le allusioni che ho letto e sentito nei confronti di Bergamo. Oggi io tiferò Atalanta e lui Napoli: sono convinto che ognuno debba sostenere la propria squadra invece di prendersela con quella avversaria. Sì a campanilismo e sfottò, no a razzismo e discriminazioni varie. Per questo penso che la nostra tifoseria sia unica, stimata e rispettata. E comunque… stasera vincerà l’Atalanta».

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