Lavori urgenti tra Pagliari e la diga, il 70° Trofeo Parravicini salta ancora

Sci alpinismo Carona, la manutenzione straordinaria della strada inizierà il 19 aprile, la gara era prevista per domenica 24.

Ancora una fumata nera per il Trofeo Parravicini la cui 70ª edizione sembra proprio stregata visto che sono ormai cinque anni che si cerca di mandarla in scena ma c’è sempre qualcosa che ci mette lo zampino facendola saltare. Infatti, la mitica gara a squadre di sci alpinismo che ha come teatro di gara lo splendido anfiteatro naturale che è la conca del Rifugio Calvi, sopra Carona, e che era programmata per domenica 24 aprile, dopo i due annullamenti del 2018 e 2019 per l’eccesso di accumulo nevoso ed il conseguente rischio valanghe, e la doppia cancellazione delle ultime due stagioni a causa della pandemia, anche nel 2022 non prenderà il via. Fino a settimana scorsa la carenza di neve sembrava riproporne il solito refrain, poi la tanto agognata materia prima è arrivata, ma è subentrato «un problema logistico legato a improcrastinabili lavori di manutenzione straordinaria della strada che dalla frazione di Pagliari porta alla diga – le parole di Giancarlo Pedretti, sindaco di Carona –, strada che quindi verrà chiusa il martedì dopo Pasqua non permettendo il transito alle jeep che portano atleti e organizzatori in quota. Lavori che devono assolutamente finire entro maggio perché funzionali a un altro lotto più a monte che deve rispettare dei termini precisi, pena la perdita dei relativi finanziamenti».

«Decisione sofferta, ma inevitabile»

«È una decisione sofferta ma inevitabile – gli fa eco Giovanni Mascadri, presidente dello Sci club Cai Bergamo, organizzatore dell’evento – che peraltro ha impattato anche sulla nuova gestione del rifugio Calvi e i relativi approvvigionamenti. Purtroppo la nostra è una gara storica e un po’ fuori dal tempo, visto che si svolge in un ambiente severo, lontano dai centri abitati e che ha come unico punto d’appoggio il rifugio Calvi. Non siamo ai tempi eroici in cui i concorrenti partivano entusiasti sui camion dal Sentierone fino a Carona e poi a piedi fino al Calvi per fare la gara. Oggi non possiamo certo chiedere ai concorrenti di partire a piedi alle sei di mattina, arrivare dopo due ore al campo di gara per affrontare un percorso impegnativo come quello del Parravicini. Atleti che peraltro poi dovrebbero anche tornare a valle con le proprie gambe. Non c’era altra scelta, purtroppo siamo abituati a rinviarla perché capita spesso ci sia qualcosa che va storto. Ci riproveremo l’anno venturo».

«Sci alpinismo penalizzato»

Ovviamente molto amareggiato Luca Pirola – il vero motore del «Parra» che anche quest’anno vede quella che considera la «sua» creatura finire prima di iniziare: «Strada, rifugio, neve, sicurezza – commenta afflitto –, c’è sempre qualcosa che va storto e l’entusiasmo inizia a venire meno: non so se ci sarò ancora l’anno prossimo». «Peccato perché anche questa volta non si riesce a dare la possibilità ai tanti e forti skialper bergamaschi di mettersi in luce anche sulle montagne di casa – commenta Fausto Denti, presidente di Fisi Bergamo –. Per un motivo o per l’altro lo sci alpinismo a Bergamo è spesso penalizzato». Bisognerà aspettare dunque ancora un anno per sperare di vedere un bergamasco sul podio del Parravicini. L’ultima volta era toccato a Pietro Lanfranchi (in coppia con il piemontese Filippo Barazzuol) salire sul gradino più alto, seguito da Fabio Pasini (con Daniel Antonioli) mentre sul terzo era salita la coppia interamente bergamasca Andrea Olivari e Andrea Dolci. Era l’8 aprile 2017. Non ci resta che aspettare e… sperare.

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