Un San Siro small per la Champions
Chiuse le due curve, tana degli ultras

Per le partite dell’Atalanta in Champions al Meazza saranno chiuse le due curve del secondo anello, tana degli ultras milanesi.

Alla Scala del calcio, ma senza strafare. Con il realismo dei numeri e la necessità di non alterare quei fragili equilibri tra tifoserie. L’Atalanta giocherà a San Siro i tre match casalinghi del girone di Champions League: con chi si saprà il 29 agosto, giorno del sorteggio a Montecarlo. Ma l’entourage nerazzurro è già al lavoro per organizzare tutto, consapevole di essere nel gotha del calcio, con tutte le conseguenze del caso.

Un primo assaggio c’è già stato in occasione del sopralluogo della delegazione Uefa al cantiere del «Gewiss stadium» per sondare le possibilità di giocare il girone a Bergamo: un altro mondo rispetto ai parametri dell’Europa League.

Le tensioni con le tifoserie

Ottenuta così la disponibilità di San Siro, bisogna però tenere conto delle circostanze e dello scenario complessivo: cominciando dalle due tifoserie di casa, Inter e Milan, da sempre ostili a quella bergamasca, ancora di più da quando hanno saputo che avrebbe invaso San Siro per i match di Champions.

Può piacere o non piacere, ma il mondo ultrà ha le sue regole, e la difesa dei propri spazi è tra le prime: né la sponda nerazzurra né quella rossonera vedono quindi di buon occhio l’ipotesi che la tifoseria atalantina invada le proprie curve, rispettivamente la nord e la sud. E il discorso riguarda soprattutto la parte più calda, il secondo anello: i settori verde per gli interisti e blu per i milanisti.

Da qui la probabile decisione dell’Atalanta di lasciare vuote le due curve al secondo anello e consentire invece libero accesso al primo, che da solo vale oltre 28mila posti a sedere. In questo modo si potrebbe provare ad evitare qualche tensione di troppo con le tifoserie di casa. Anche se, visti i presupposti delle scorse settimane, potrebbe non essere sufficiente.

Terzo anello chiuso

Il secondo anello, dalla capienza complessiva di 32mila posti e rotti verrà così aperto solo nelle due tribune, arancio e rossa, dove tra l’altro ci sono anche le postazioni per la stampa. Salvo diverse prescrizioni di questura e prefettura.

Il terzo anello (la piccionaia) con i suoi quasi 20mila posti resterà invece chiuso. In sostanza il San Siro da Champions versione Atalanta potrebbe contare sul primo anello più le due tribune del secondo: circa 42-43 mila posti complessivi compresi quelli per le tifoserie ospiti.

Una presenza, quest’ultima, che ha sempre influenzato la suddivisione dei vari settori dello stadio milanese: basti pensare all’ultima invasione di Coppa Uefa dei 13.500 supporter dell’Eintracht Francoforte (gemellati tra l’altro con l’Atalanta) in occasione del match degli ottavi vinto con l’Inter nel marzo scorso.

Obiettivo 40 mila persone

Un San Siro formato small, insomma, come quello che si è visto spesso in occasione dei match meno importanti di Coppa Italia dove, anche per esigenze televisive (uno stadio semivuoto non è il massimo), Inter e Milan hanno preferito concentrare gli spettatori nel primo anello.

Con la differenza assolutamente sostanziale che la tifoseria bergamasca lo riempirà sicuramente tutto. E farà sentire la sua voce anche nella porzioni aperte del secondo. C’è chi dice 30 e chi punta senza riserve a 40mila persone. Perché la Champions va onorata, a gran voce. E con grandi numeri.

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