
(ANSA) - ROMA, 29 AGO - Anche la vetta più alta della Germania non è immune dalle conseguenze della crisi climatica.
Sullo Zugspitze, a 2.962 metri sul livello del mare, "il permafrost si sta degradando a ritmi preoccupanti" ed "entro i prossimi 50 anni scomparirà del tutto". L'allarme emerge dalla quarta tappa di 'Carovana dei ghiacciai', la campagna di Legambiente che da sei anni monitora i ghiacciai alpini in collaborazione con Cipra Italia e la partnership scientifica della Fondazione glaciologica italiana. Legambiente segnala come la crisi climatica stia comportando una "fusione sempre più accelerata degli ultimi ghiacciai". La perdita del permafrost, ovvero il terreno o la roccia ghiacciata per almeno due cicli stagionali consecutivi, apre a "scenari preoccupanti per quanto riguarda l'instabilità della montagna".
Sorvegliato speciale anche il ghiacciaio dello Schneeferner settentrionale, sempre più sofferente: tra il 1980 e il 2023 si è più che dimezzato come area e dal 2007 al 2022 ha ridotto il suo spessore da 52 metri a 20 metri nella parte centrale. Di questo passo, entro il 2030, il ghiacciaio si ridurrà a poche placche ed è probabile che la sua estinzione avvenga entro il 2050. Il ghiacciaio Schneeferner meridionale è invece stato declassato nel 2022 a glacionevato. Unica buona notizia riguarda il ghiacciaio Höllentalferner, che come quello italiano del Montasio, in Friuli, resiste ancora poiché alimentato da valanghe e protetto dalla radiazione solare dalle imponenti pareti rocciose circostanti. (ANSA).
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