
(ANSA) - TRIESTE, 17 LUG - Era stata trovata morta un anno fa sotto i pontili di Porto San Rocco a Muggia. La balenottera, un esemplare di dieci metri, era quindi stata affondata nel golfo di Trieste dai ricercatori dell'Area marina protetta di Miramare, i quali ora hanno portato in superficie buona parte dei resti del cetaceo. Le operazioni di recupero sono iniziate oggi, con il supporto della Capitaneria di porto e del Nucleo sommozzatori della stazione navale della Gdf.
Nonostante la ridotta visibilità a quasi 20 metri di profondità, gli operatori subacquei di Shoreline, di stanza a Miramare, sono riusciti a far riemergere buona parte della colonna vertebrale, dalla coda fino alle prime vertebre cervicali. "Molto rilevante da un punto di vista scientifico anche il recupero dei fanoni della balena - si legge in una nota dell'Amp - che nelle settimane scorse erano stati trasportati in un luogo più sicuro nei pressi di Miramare, per evitare che andassero dispersi". I reperti sono stati presi in consegna dai veterinari del Dipartimento di biomedicina comparata ed alimentazione dell'Università di Padova, che avranno il compito di ricomporre i resti. Si passerà poi alla ricostruzione parziale dello scheletro. La balena sarà quindi esposta nell'ambito della Barcolana a ottobre.
"In questi mesi - spiega il direttore dell'Amp, Maurizio Spoto - abbiamo avviato dei contatti con il Comune di Trieste per una possibile musealizzazione finale dell'esemplare, presso il futuro Museo di storia naturale in Porto Vecchio, ma in questa fase tutte le ipotesi restano ancora aperte. L'obiettivo è individuare la soluzione migliore per garantire alla balenottera una 'seconda vita', che sappia emozionare con la meraviglia di questi giganti del mare e trasmettere l'importanza della loro tutela e conservazione". (ANSA).
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