Energia dalle onde del mare, via a Genova al progetto Vague

(ANSA) - GENOVA, 26 GIU - Si chiama Vague (Valorisation de l'energie produite par la mer) il progetto presentato questa mattina a Genova, a Palazzo San Giorgio, finanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027 (budget totale 1.850.000 euro, budget Fesr 1.480.000) su studi e applicazioni pratiche dell'energia da moto ondoso che parte dal Mar Tirreno. L'obiettivo è promuovere una nuova filiera industriale nel settore delle energie rinnovabili. "La sfida è coniugare le possibilità che ci dà il nostro ambiente, in modo particolare la nostra risorsa prima, il mare, per produrre energia. Che non è una cosa scontata. Ci sono già studi avanzati in Grecia e Sardegna che andremo a vedere", spiega Paolo Ripamonti, assessore ligure all'energia. Capofila Regione Liguria, il progetto vede la partecipazione di università, enti portuali e partner istituzionali e scientifici italiani e francesi. Trentasei mesi di tempo, fino al 28 febbraio 2028, per capire se "il nostro è un mare che ci può produrre energia in modo sostenibile" sintetizza Ripamonti. Nel mondo esistono già impianti che sfruttano l'energia del moto ondoso per produrre energia. "Ma il Mar Mediterraneo è molto diverso da quello oceanico con correnti molto più forti e venti più forti e quegli stessi impianti non li potremmo utilizzare qui perché non produrrebbero la stessa quantità di energia e hanno dimensioni che non si adattano al nostro mare" spiega Alessandra Pieri, funzionario del settor Blue Economy, energia e sviluppo del sistema logistico e portuale di Regione Liguria. In un mare "intercluso" come il Mediterraneo il successo non è scontato.

"L'Università di Genova contribuisce con studi di modellazione numerica - aggiunge Francesco de Leo, ricercatore Università di Genova - utilizzando programmi che permettono di ricostruire il moto ondoso all'interno dell'area di progetto, l'Alto Tirreno e capire quali siano i siti potenzialmente più produttivi. E con una modellazione "fisica", sfruttando il canale ondametrico del nostro laboratorio di idraulica eanche prove in mare aperto". Il porto di Savona è il sito cui si sta pensando per effettuare sperimentazioni. (ANSA).

© RIPRODUZIONE RISERVATA