In Veneto protocollo per le tartarughe marine e i cetacei

(ANSA) - VENEZIA, 19 AGO - La Giunta del Veneto ha approvato il protocollo per la gestione di tartarughe marine e cetacei spiaggiati e dei possibili nidi di Caretta caretta, per le coste della regione. Il documento sarà aggiornato ogni tre anni per recepire le novità normative e scientifiche, e risponde alle richieste dei Ministeri della Salute e dell'Ambiente e Sicurezza Energetica, in attuazione della Rete nazionale degli spiaggiamenti dei mammiferi marini.

Il protocollo nasce in sinergia con Università di Padova, Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione, Arpav, Ente Parco Naturale del Delta del Po, Direzioni regionali competenti, Comuni costieri e Capitanerie di Porto, Musei naturalistici e centri di recupero. Si inserisce in un percorso già avviato con l'istituzione di un hub della fauna selvatica terrestre e marina nel Delta del Po, e con la partecipazione a progetti strategici europei come Interreg Poseidone, dedicati al monitoraggio e alla conservazione delle specie marine.

Lo strumento prevede la collaborazione tra enti governativi, enti pubblici, forze dell'ordine e organizzazioni non governative. Sviluppa una procedura per la gestione degli spiaggiamenti di grandi vertebrati marini (cetacei e tartarughe) e per la protezione dei nidi di Caretta caretta, indicando le azioni per una gestione efficiente e sicura delle carcasse e degli esemplari vivi in difficoltà o catturati accidentalmente.

Si va dal monitoraggio dei litorali idonei alla nidificazione, all'identificazione delle aree scelte, per poi intervenire con la segnalazione dei nidi e la sorveglianza fino al supporto alla schiusa. Per quanto riguarda la gestione degli animali, l'obiettivo primario è garantire un intervento tempestivo sull'esemplare vivo e sulle carcasse per il loro trasferimento in strutture di studio e di smaltimento.

"Nelle coste venete e in particolare nel litorale veneziano tra Cavallino, Pellestrina e Chioggia - commenta l'assessore ai Parchi e alla Pesca, Cristiano Corazzari - sono in aumento i ritrovamenti di tartarughe e in parte minore di delfini spiaggiati. Da gennaio 2025 sono già state rinvenute 12 tartarughe vive, 99 morte e 9 delfini morti; nel 2024 sono state 111 le tartarughe trovate morte e 8 delfini contro le 87 tartarughe morte e i 12 delfini morti del 2020. Il nostro obiettivo è costruire una rete regionale capace di intervenire in modo tempestivo ed efficace, mettendo a sistema competenze scientifiche, sanitarie e operative. Da sottolineare inoltre che questi interventi vengono realizzati senza arrecare alcun danno alla pesca, garantendo che le attività di protezione non vadano a discapito dei pescatori". (ANSA).

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