
Ambiente e Energia
Venerdì 11 Luglio 2025
Mappati oltre 3.000 fusti in discarica nucleare in Atlantico
(ANSA-AFP) - BREST, 11 LUG - Una missione scientifica internazionale ha identificato oltre 3.000 fusti pieni di scorie radioattive nel mezzo dell'Oceano Atlantico, alcuni in pessimo stato, ma - assicurano - non sono state osservate anomalie radioattive significative.
"Ci sono fusti praticamente intatti e altri estremamente degradati", ha affermato Patrick Chardon, corresponsabile della missione Noddsum, rientrato a Brest, in Francia, dopo una campagna in mare durata un mese, mentre venivano scaricate le migliaia di campioni scientifici raccolti dagli abissi.
Tra il 1946 e il 1993, oltre 200.000 fusti pieni di scorie radioattive furono scaricati nella pianura abissale dell'Oceano Atlantico nord-orientale, in acque internazionali, a una profondità di oltre 4.000 metri. Germania, Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia e Svizzera parteciparono a queste discariche. "Non abbiamo idea di cosa contenessero. All'epoca non c'era tracciabilità", sottolinea Chardon, aggiungendo che si ritiene si tratti di scorie di bassa attività, come rifiuti di laboratorio, fanghi di trattamento o tubazioni contaminate. Lo spazio vuoto rimasto nei fusti fu riempito con cemento o bitume. Solo l'ex Unione Sovietica e gli Stati Uniti hanno scaricato altri tipi di scorie radioattive, come i contenitori dei reattori nucleari, alcuni dei quali contengono combustibile nucleare, secondo l'Agenzia francese per la gestione dei rifiuti radioattivi (Andra). La Convenzione di Londra del 1993 ha vietato lo scarico di scorie radioattive in mare, garantendo un monitoraggio periodico dei fusti già inabissati. (ANSA-AFP).
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