Galileo, il gatto multiproprietà

Questa settimana entrano in campo anche gli amici gatti. Ecco la storia di Galileo e della sua padrona Lorella che racconta in prima persona la sua avventura e il legame con il suo gatto.

«Il gatto Galileo è stato abbandonato fuori dallo studio di un veterinario quando aveva a malapena 20 giorni di vita. Ma la fortuna è stata quella di esserci incontrati. Arrivato a casa quindi, piccolissimo, ha deciso che il mio collo, le mie orecchie, il mio naso fossero la sua mamma e ha passato notti intere a cercare conforto così. Da subito si è dimostrato estremamente curioso: ogni volta che aprivo la porta d’ingresso si infilava nella tromba delle scale. Se qualcuno suonava il citofono lui gli andava incontro e lo accompagnava nella risalita, al punto che è stato rinominato da tutto il condominio “ il gatto portinaio”».

A forza di salire e scendere è riuscito ad infilarsi nella casa dei vicini, due signori anziani che hanno cominciato a volergli bene e a trattenerlo durante il giorno mentre la sua padrona era al lavoro. «A quel punto, il gatto Galileo ha cominciato ad andare regolarmente “all’asilo”: scendeva la mattina e risaliva alla sera quando rientravo dall’ufficio. È talmente buono e un po’ tonto che quando sua cugina Chloe, la gatta di mio fratello che viene in casa nostra per le vacanze estive, lei diventa la padrona di casa e lui lo schiavo fedele: tutto quello che è di Galileo diventa di Chloe e lui la segue tutto il giorno quatto quatto sperando in un po’ di attenzione».

«Cresciuto sul mio naso, adesso preferisce la mia pancia, peraltro arrotondatasi con il tempo, sulla quale si sdraia a dormire. Galileo è un grande amore: sono rimasta 6 mesi a letto con una gamba rotta e lui li ha passati accanto a me, senza mai miagolare o pretendere di uscire».

«Abbiamo poi cambiato casa e così, ogni mattina, partiamo con il nostro trasportino e andiamo nella vecchia casa dove gli anziani vicini sono ben felici di ospitarlo fino a sera. Alla fine è diventato un gatto “multiproprietà”: di giorno dei miei ex vicini, e di notte mio. Anche se a me piace credere che lui riconosca in me la sua sola padrona».

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