Addio a Medolago, fondatore di Termigas
Il ricordo: «Imprenditore e benefattore»

Fondò la Termigas e sostenne la ricerca scientifica. Diede vita alla Fondazione Santa Maria Ausiliatrice.

Imprenditore innovativo e grande benefattore, altruista e appassionato sostenitore della ricerca scientifica, dei giovani e della la cultura. Commozione nel pomeriggio di venerdì 11 settembre nella chiesa di Ognissanti del cimitero di Bergamo durante i funerali di Alessandro Medolago: malato da tempo, l’imprenditore che nel 1958 in via Broseta fece nascere (e poi decollare) la Termigas Bergamo, è scomparso l’altro ieri all’età di 91 anni all’hospice Kika Mamoli di Borgo Palazzo, lasciando nel dolore l’amatissima moglie Armanda Ruggeri, i cognati Lucia e Zaverio Ruggeri, nipoti e tanti amici.

Oltre alla Termigas, Medolago si è sempre speso nel sostenere la ricerca medico-scientifica e la cultura, costituendo a tale scopo, insieme alla moglie e al cognato, la fondazione Meru Medolago Ruggeri. È stato tra i fondatori nel 2003 della fondazione Casa di Riposo Santa Maria Ausiliatrice (ex Gleno) e tra i più appassionati sostenitori (per trent’anni) dell’istituto di ricerche Mario Negri degli amici Silvio Garattini e Giuseppe Remuzzi. Le nipoti Benedetta Baracchi e Anna Daneri ricordano i tanti momenti in famiglia e il passato da partigiano in Valle Brembana e da giocatore di calcio: Atalanta, Inter e la nazionale Under 21, prima che il menisco lo mettesse ko. Non mancano le lacrime tra i suoi ex dipendenti storici della Termigas, quelli che, ricorda commossa una di loro, Maria Corna, «il signor Sandro considerava tutti dei figli e ai quali ha cambiato (in meglio) la vita». «Siamo partiti in otto - racconta Felice Nobile, 81enne storico direttore della Termigas - e in pochi anni siamo diventati un’azienda leader. Quando nel 2008, in occasione del 50esimo di attività, il signor Sandro ha ceduto l’azienda, i dipendenti erano un centinaio e la sua creatura un’eccellenza del settore».

«Ha avuto una vita piena e di successo - hanno ricordato dall’altare il nipote Fabio Corbani e il cognato Zaverio -, ha conosciuto tanto amore, su tutti quello della sua Armanda. Ha provato il dolore perdendo entrambi i genitori quando era un ragazzino. Allegro, ironico, grande signorilità, grazie alla sua fondazione continuerà a fare del bene a tanta gente».

Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, sottolinea «la grande attenzione e sensibilità di Alessandro Medolago. Il memorabile concerto nel novembre 2016 di Riccardo Muti al Teatro Donizetti alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ricorda Ghisalberti - è stato possibile grazie al suo generoso contributo». «Vorrei essere ricordato come persona onesta e corretta – scriveva Medolago in occasione del suo ottantesimo compleanno -, che ha sempre rispettato soprattutto i diritti dei meno fortunati. Vorrei lasciare queste orme di civiltà perché altri le seguano, possibilmente per migliorarle».

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