Al Palamonti l’addio ad Allevi: «Un medico speciale»

Cordoglio per la scomparsa del chirurgo ortopedico per animali di Villa di Serio: gentile e di grande competenza.

Un addio pubblico al Palamonti, sede del Cai di Bergamo e un commiato privato per parenti e amici stretti. Così sarà salutato Giovanni Allevi, morto insieme a Matteo Cornago mentre scalava il pizzo Badile sulla parete Svizzera . Veterinario di fama, tra i migliori chirurghi ortopedici a livello nazionale, ha lasciato sgomenti non solo amici, cinofili e i proprietari di animali che curava o aveva curato con professionalità e tanta umanità, ma anche la comunità di Villa di Serio dove abitava da una decina d’anni con la moglie Eleonora Rota e i due bambini di 10 e 12.

La notizia della sua tragica scomparsa che ha colpito anche il sindaco Bruno Raimondo Rota, appassionato rocciatore, iscritto al Cai di Bergamo. «La scalata Cassin sul pizzo Badile la conosco bene perché l’ho affrontata anch’io ed è effettivamente molto impegnativa – spiega il sindaco Rota –. Una scalata piena di imprevisti e di passaggi rischiosi. Certo che per un rocciatore esperto come lo era il dottor Allevi per di più istruttore del Cai doveva essere una scalata che poteva essere affrontata in sicurezza . Q uello che è successo è davvero un evento imprevedibile che lascia attoniti e genera sconforto. Sono particolarmente vicino alla famiglia di Giovanni al quale mi accomunava una passione per la montagna». Anche il vicesindaco Francesco Cornolti ha avuto parole di conforto per la famiglia. «Mi sono recato presso l’abitazione del dottor Allevi per portare alla moglie e ai familiari la corale partecipazione del vicinato e il cordoglio della mia famiglia in quanto vicini di casa. Quando lo incontravo sulla via che porta alla collina in compagnia del suo cane “stella”, ho sempre apprezzato il tratto gentile e riservato che testimoniava un animo buono. Sentiremo la sua mancanza».

Giovanni Allevi non aveva solo la passione per la montagna. Amava la musica. A svelare questa sua peculiarità è Antonio Brena, suo vicino di casa. «Il mio incontro con il dottor Allevi lo devo alla musica. Infatti oltre che luminare della scienza veterinaria e esperto rocciatore era anche appassionato di musica. Proveniva da una famiglia dove la musica era di casa in quanto il padre è un profondo conoscitore della letteratura pianistica e lui stesso buon esecutore tant’è che il dottor Allevi che suonava molto bene la chitarra acustica, aveva indirizzato unitamente alla moglie Eleonora anche i due figli allo studio del pianoforte».

Tra i molteplici suoi clienti lo ricordano con accorato affetto e stima due affezionati proprietari. «Il ricordo che ho di Giovanni Allevi risale a molti anni fa – racconta con profonda commozione Rossella Crippa, cliente di vecchia data del veterinario - la prima volta che portai il mio cane da lui, fui accolta con il sorriso e con grande professionalità, con competenza e sempre negli anni si è dimostrato un ottimo professionista. Ho avuto modo di avere a che fare con lui molte volte e mai, dico mai, è successo che non ci fosse un sorriso nel parlare nel tranquillizzarmi visto che mi agitavo tutte le volte perché ero sempre preoccupata per i problemi dei miei cani. Una persona che mi mancherà proprio per la sua umanità e perché lo conoscevo da tantissimi anni». Mentre Andrea Carlotti condivideva con il dottor Alllevi non solo l’ambito veterinario in quanto curava la sua Palù una bovaro del bernese di 8 anni, ma anche per la passione della montagna. «Non siamo mai andati a fare scalate o arrampicate insieme, ma si parlava di quanto aveva fatto o avrebbe voluto fare durante le visite del mio cane. L’avevo proprio incontrato ai primi di settembre per un’infiltrazione alla zampa e mi aveva fissato il controllo per il 4 ottobre. Ho appreso con molta tristezza della sua caduta sulla via Cassin al Badile, il cui tentativo di scalata dimostra che tipo di atleta fosse. Si dice sempre che i migliori se ne vanno per primi e a noi non resta che ricordarli per quello che hanno fatto. Per me Allevi era una persona speciale che ha regalato alla mia Palù una vita serena e anche a noi».

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