Bambina azzannata da un pitbull: operata al viso al «Papa Giovanni»

L’aggressione La piccola di 7 anni, residente a Cantù, è stata morsicata al volto dal cane del fratello: intervento chirurgico urgente.

Si è avvicinata ai cuccioli che il pitbull del fratello aveva appena dato alla luce, quando il cane si è avventato su di lei morsicandola in faccia. Vittima della furia dell’animale, una bambina di 7 anni di origini marocchine residente a Cantù, in provincia di Como. La piccola è stata trasportata d’urgenza nel pomeriggio di giovedì 16 giugno all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove venerdì mattina è stata operata dal dottor Antonino Cassisi, primario della Chirurgia Maxillo-facciale, e dai medici della sua équipe. La bimba non è in pericolo di vita, ma è ricoverata in Terapia intensiva all’ospedale di Bergamo, dove sarà trattenuta qualche giorno sotto sedazione, prima di essere risvegliata.

La bimba si è avvicinata ai cuccioli per giocare

L’aggressione risale a due giorni fa ed è accaduta nell’abitazione in cui la bambina vive insieme ai genitori. L’altro pomeriggio è arrivato a fare visita il fratello della piccola, che ha portato con sé anche il cane. La bimba si è avvicinata ai cuccioli con il chiaro intento di giocare, ma il pitbull le è saltato addosso, azzannandola in volto. All’ospedale la piccola vittima è arrivata con lesioni molto gravi alla parte destra del viso, con la guancia, la mascella e le labbra seriamente compromesse e senza tre denti. «Si è trattato di un intervento ricostruttivo molto delicato, durato circa tre ore – spiega il primario della Chirurgia Maxillo-facciale all’uscita dalla sala operatoria –. La lesione, tipica di un morso da animale, non era netta e abbiamo dovuto ricostruire parte del viso. Anche il nervo facciale ha subito dei danni. Ora la piccola sta bene, compatibilmente con l’intervento che ha subito. Presto sarà svegliata e tra alcuni giorni potrà di nuovo essere alimentata per bocca. Quando, tra qualche mese, il quadro clinico si sarà stabilizzato, vedremo se sarà necessario intervenire nuovamente».

L’appello a prestare sempre attenzione

I segni dell’aggressione resteranno comunque per tutta la vita, soprattutto quelli psicologici. Non è la prima volta che sotto i ferri dei chirurghi arrivano vittime anche molto giovani sbranate dagli animali di famiglia. Da qui l’appello alla prudenza del dottor Cassisi: «Nella mia carriera – dice – ho operato decine di bambini, in un caso anche un neonato di poche settimane, aggrediti paradossalmente non da cani randagi, ma da animali di genitori o altri parenti, che spesso questi piccoli conoscevano molto bene. Per questo è necessario fare sempre attenzione quando si vuole portare un cane in casa, soprattutto quando si tratta di alcune razze».

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