Bergamo, alla primaria Locatelli i genitori-imbianchini rimettono a nuovo le aule - Foto

All’istituto di via Pradello il primo intervento che nasce dal nuovo regolamento
di volontariato civico introdotto da Palazzo Frizzoni .

Pittura, pennelli, fissativo (e anche un tecnico per la consulenza) li ha messi a disposizione il Comune di Bergamo, a rimboccarsi le maniche tinteggiando le aule della primaria Locatelli di via Pradello sono stati, invece, i genitori (una cinquantina) degli alunni. L’esperienza si è svolta nelle scorse settimane, così che tutto fosse pronto per il primo suono della campanella, a settembre. Si tratta della prima iniziativa in città di questo genere e nasce dal regolamento del volontariato civico introdotto da Palafrizzoni. E se qualcuno potrebbe obiettare che dovrebbe essere l’amministrazione comunale a pensare alle manutenzioni, è altrettanto facile replicare puntando sul valore educativo del progetto.

«L’iniziativa è molto interessante - spiega la dirigente scolastica Sonia Claris - perché ripercorre principi pedagogici di grande rilievo, come la responsabilità e la condivisione. I genitori si sono presi cura degli spazi che vivono i propri figli, cogliendo un’opportunità di aggregazione. Il progetto è stato traino del progetto “Scuola senza zaino”, che come istituto stiamo sperimentando: i bambini condividono materiali e libri che vengono lasciati a scuola. Nasce così un ambiente di apprendimento amichevole e partecipato, grazie anche ai genitori che danno un contributo concreto, mettendosi in rete a favore della comunità scolastica».

L’assessore all’Istruzione Loredana Poli si dice «particolarmente soddisfatta, perché per la prima volta, un istituto comprensivo della città accoglie l’opportunità offerta dal regolamento per l’istituzione e la gestione del volontariato civico e del baratto amministrativo, voluto da questa amministrazione. Gli adulti della comunità scolastica si mettono insieme, ciascuno con il suo ruolo, a favore dei piccoli e delle piccole.

L’esperienza è ancora più interessante perché si inserisce nel progetto “Scuola senza zaino”. Il Comune ha fornito i materiali, la copertura assicurativa e una minima formazione iniziale. Abbiamo inoltre investito sul rinnovo degli arredi richiesto dal modello “senza zaino”. Credo che questa esperienza sia stata positiva per i genitori che hanno avuto modo di fare gruppo e dare un esempio ai propri figli sulla gestione del bene comune come è la scuola».

Fondamentale è stata l’organizzazione. A dirigere le operazioni tra ben 50 genitori la rappresentante di classe della prossima 4 a B Francesca Manzari: «Abbiamo accolto a braccia aperte questo progetto, ci siamo divisi in gruppi da 4-5 e il lavoro è stato terminato in poco tempo – spiega la mamma -. È stata forte la voglia di essere coinvolti nella scuola, entrando a far parte dell’organizzazione». Tra i genitori nessun esperto, «è stata fondamentale la disponibilità nel volersi cimentare a fare qualcosa di nuovo, bello e utile, a favore dei propri figli e della scuola, ritrovandosi tutti insieme – conclude Manzari -. C’è anche chi è andato oltre la “propria” aula e si è messo a dipingere il corridoio. C’è stata la massima disponibilità da parte di tutti: la scuola ha offerto la possibilità di accedere in qualsiasi giorno dalla mattina presto alla sera, i genitori hanno accettato di svolgere l’incarico dopo il lavoro, anche fin oltre le 20 o nel weekend. Un grazie dunque al Comune, alla dirigenza della scuola e ai genitori, per aver operato in sinergia e raggiunto l’obiettivo finale».

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