Inchiesta sui quartieri di Bergamo: Boccaleone, dopo il boom è stallo demografico

Gli abitanti sono 6.868, rispetto al 1987 la crescita è del 67,4%. Negli ultimi 15 anni però andamento stabile. Dimezzate le nascite.

Non cresce più, anzi negli ultimi anni ha imboccato una parabola discendente. Boccaleone, una delle «porte» della città, la periferia oggi più al centro del dibattito, da oltre un quindicennio vive una sostanziale stabilità del numero di residenti, con l’inizio – destinato ad aumentare o capace di svoltare? – di un’inversione demografica. Il quartiere ha chiuso il 2020 con 6.868 abitanti, certo con una crescita significativa rispetto a un trentennio fa, perché nel 1987 i cittadini nel rione erano 4.102: l’incremento tra allora e oggi è del 67,4%, solo il Villaggio degli Sposi s’è ingrandito di più. Eppure, l’andamento anno dopo anno è stato ben diverso. Rapidissimo sino al 1997: erano arrivati a 6.658 i residenti, praticamente 2.500 abitanti in più in un decennio. Poi una prima discesa, col ritorno a 6.482 abitanti nel 2002.

Da lì s’è innescato un rimbalzo che ha riportato a 6.085 i residenti nel 2005, prima di una nuova frenata. O – quasi – di una stagnazione: da allora a oggi praticamente gli abitanti del quartiere sono «numericamente» rimasti gli stessi. Nel 2007 si è superata quota 7mila, salendo oltre i 7.100 nel 2011 e poi con una tendenza – contenuta, ma costante – di nuovo dal 2015 a oggi. Nell’ultimo anno sono calati – seppur di poco – anche gli stranieri, scesi dai 1.213 di fine 2019 ai 1.202 di fine 2020: oggi rappresentano il 17,5% degli abitanti del quartiere, un dato sostanzialmente in linea con la media cittadina (a Bergamo gli stranieri sono il 16,6%) e addirittura quasi dimezzato, per esempio, rispetto ai vicini di Celadina (dove rappresentano il 29,4%). Boccaleone è diventato certo «cosmopolita», negli ultimi tre decenni: nel 1987 i cittadini non italiani erano appena 6, si contavano sulle dita, e con lo 0,1% era – insieme a San Colombano – il quartiere col minor numero di stranieri. La crescita si è concentrata soprattutto tra il 2002 e il 2011, quando la componente straniera è passata da 166 a 998 cittadini (501% in più); nel decennio successivo, invece, l’aumento è stato solo del 20% (da 998 ad appunto 1.202).

Redditi e mattone
Lo spicchio della periferia tra Est e Sud del capoluogo è l’area dove i redditi sono più bassi: secondo le dichiarazioni presentate lo scorso anno, in media a Boccaleone – così come a Borgo Palazzo-Alle Valli e Celadina – il reddito pro capite era di 21.838 euro, quasi 6mila euro sotto la media cittadina (27.677 euro) e quasi la metà di quello che si dichiara nei quartieri più ricchi (tra viale Papa Giovanni e Pignolo, si viaggia a 39.447 euro pro capite in media). La stagnazione della popolazione è confermata dai calcoli attorno alla differenza tra nuovi residenti (intensi come cittadini arrivati da altri quartieri o altri Comuni) e cittadini trasferiti (verso altri quartieri o altre città): nel 2020 il saldo è stato pressoché nullo (1 in meno), e solo Grumello ha fatto peggio (34 abitanti in meno). Eppure le compravendite immobiliari hanno segnato un balzo importante (32% in più), ma con quotazioni tra le più basse della città (si è venduto a 1.283 euro al metro quadrato): una possibile correlazione tra due dati apparentemente contrastanti – saldo nullo di residenti, compravendite immobiliari in ripresa – è che i prezzi bassi rendono forse più conveniente l’acquisto piuttosto che l’affitto.

Quasi un terzo over 60
Lo spaccato demografico di quest’angolo di periferia, carta d’identità alla mano, tratteggia in realtà un quadro con molti punti di contatto con la media cittadina. Gli under 18 rappresentano il 14,1% dei residenti (in città sono il 14,9%), i 18-39enni – l’età in cui costruire famiglia – sono il 24,7% (media cittadina del 23,9%), i 40-59enni «pesano» il 31,3% (in città sono il 30%), i 60-79enni equivalgono al 22,8% dei residenti (media cittadina del 22,4%) e gli ultraottantenni sono il 7,1% (contro l’8,8% cittadino). Anche nel 1987 grosso modo la carta d’identità di Boccaleone ricalcava la media cittadina. E come la città nel suo complesso, gli ultimi tre decenni hanno ingrigito la popolazione: se nel 1987 gli under 40 erano il 52,8%, ora sono il 38,8%; viceversa, gli over 60 sono cresciuti dal 21,5% al 29,8% dei residenti, rappresentando oggi quasi un terzo degli abitanti del quartiere.

Nascite dimezzate in vent’anni
La rete sociale tiene. I nuclei unipersonali, cioè le persone che abitano da sole, rappresentano il 42,5% di tutte le famiglie: quasi quattro punti percentuali sotto la media cittadina, tra i risultati più positivi della città (meglio fanno solo Grumello, Monterosso, i Colli, San Colombano e il Villaggio degli Sposi). E così anche le famiglie: i nuclei composti da tre persone sono il 16,6% (la media cittadina è del 14,2%), quelli composti da quattro persone l’11,2% (media cittadina del 10,5%). Ma la natalità segna una costante discesa, ed è anche per questo, evidentemente, che si legge la stagnazione nel numero di abitanti. Nel 2020 Boccaleone ha contato 37 bebè: in valore assoluto, è il dato più basso a partire dal 2003 (insieme al 2010, anche quell’anno 37 nascite). Proprio nel 2003, Boccaleone aveva visto 67 nascite: praticamente, quasi dimezzate in meno di vent’anni.

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