Cig per autonomi, super bonus e ristori
Le nuove misure della manovra anticrisi

La Camera ha dato il via libera a una corposa legge di Bilancio: sul piatto 40 miliardi di euro. Le misure per scongiurare il tracollo economico fanno la parte del leone. Super bonus prorogato per sei mesi.

Un esame compresso dopo settimane di ritardi. E un via libera definitivo ancora più veloce per scongiurare l’esercizio provvisorio, alle porte tra appena quattro giorni. Con l’approvazione di Montecitorio (298 sì, 125 contrari e 8 astenuti) ora passa al Senato per il timbro la Manovra da 40 miliardi di euro, la più corposa degli ultimi anni, che doveva mettere le basi della ripartenza e si è risolta in gran parte in nuove misure tampone per scongiurare il tracollo dell’economia.

Il governo supera indenne il passaggio della legge di Bilancio nel pieno della seconda ondata dell’epidemia. Dai 5 miliardi per la Cig al miliardo tra acquisto dei vaccini e l’assunzione di medici e infermieri per somministrarli, fino ai 40 milioni per i buoni spesa alle famiglie più in difficoltà, è la crisi dell’economia che detta gran parte degli interventi della Manovra e guida la mano dei deputati per le modifiche di maggiore impatto. Su tutte il pacchetto per gli autonomi, dall’anno bianco a un primo abbozzo di Cig anche per le partite Iva. L’esonero dei contributi, nei primi calcoli della Lega, potrebbe valere fino a 3.700 euro, ma sarà un decreto ministeriale a stabilire come sarà assegnato il miliardo stanziato per circa trecentomila partite Iva con ricavi sotto i 50 mila euro e perdite di almeno un terzo del fatturato. Possibile che già con il prossimo scostamento e quello che, almeno negli auspici, sarà il decreto Ristori di gennaio, la dote per gli autonomi sia rimpinguata anche per estendere l’ammortizzatore (un assegno per massimo sei mesi tra i 250 e gli 800 euro) ai professionisti iscritti agli Ordini.

Proprio la previsione di ulteriore extra deficit a inizio 2021 (si è parlato di 20 miliardi ma le necessità aumentano di giorno in giorno) ha consentito di liberare un tesoretto mai visto per assecondare gli appetiti parlamentari, quasi 5 miliardi. E quello che non si è riuscito a finanziare subito in gran parte si è trasformato in impegni per il governo con centinaia di ordini del giorno, compresa la promessa di interventi per Roma Capitale. Il super bonus per le ristrutturazioni edilizie è stato prorogato di altri 6 mesi (+6 per chi abbia superato il 60% di avanzamento lavori).

In poco più di 48 ore in Commissione, i deputati hanno comunque portato a casa 254 emendamenti, di cui oltre un terzo con micro-stanziamenti sotto i 5 milioni, e un pacchetto di nuovi aiuti a trasporto aereo e automotive da circa un miliardo complessivo, in gran parte grazie al «fondone anti-Covid» da 3,8 miliardi. A rimanere fuori al momento, tra le richieste ricorrenti, il settore del wedding e degli eventi – penalizzato dal calcolo sul solo mese di aprile degli indennizzi – e tutto lo sci, che dovrebbe essere in cima alla lista dei nuovi ristori. Agricoltura e turismo sono tra le filiere che incassano di più. Per le attività turistiche arriva un altro mezzo miliardo, dall’esonero Imu per alberghi e stabilimenti fino alla formazione degli operatori con un milione per il turismo esperienziale, mentre gli aiuti per il comparto agricolo spaziano dagli esoneri contributivi per gli addetti agli aiuti alle singole filiere. E se vengono estesi anche gli interventi a sostegno della cultura, all’ultimo spuntano – questa volta nel decreto Milleproroghe ancora atteso in Gazzetta Ufficiale – i «Cinema bond» dell’Istituto Luce. Ma è il lavoro la scommessa e il rischio più grande per l’esecutivo: le 12 settimane aggiuntive di Cig Covid scadono a fine marzo per chi le ha usate senza interruzioni. E lo sblocco dei licenziamenti (vietati per un anno intero) rischia di creare una valanga di disoccupati. Per questo già nel testo base c’era la proroga dello sconto del 30% dei contributi nel Mezzogiorno e un nuovo piano di decontribuzione per l’assunzione di giovani e donne. Un pacchetto rafforzato nel passaggio parlamentare con 50 milioni per il rientro delle neomamme al lavoro, con il ritorno dell’assegno di ricollocamento anche per i percettori di Naspi, i contratti di espansione e l’avvio di un nuovo programma «Gol» per l’inserimento di lavoratori disoccupati e di beneficiari del Reddito di cittadinanza di cui, nel frattempo, si è rimpolpata la dote.

Nel provvedimento sono numerose le disposizioni per la scuola con oltre 3,7 miliardi stanziati per questo settore, di cui 2,2 di spesa corrente e oltre 1,5 per investimenti. Dal nuovo concorso sul sostegno, ai finanziamenti per l’edilizia scolastica, alle ulteriori risorse per il digitale, al dimensionamento scolastico fino ai 30 milioni di euro da destinare alle scuole statali e paritarie per garantire il corretto svolgimento degli esami di Stato secondo gli standard di sicurezza sanitaria previsti.

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