Gli alpini a Bergamo da un secolo
Nel 2020 donate 85.706 ore di attività

La sezione cittadina taglia un traguardo prestigioso. Nonostante il Covid tante iniziative in programma: si guarda a settembre.

Dal 1921 al 2021: la sezione dell’Associazione nazionale alpini di Bergamo raggiunge il secolo di vita in un anno davvero particolare, che renderà i festeggiamenti diversi da quello che le penne nere orobiche avrebbero immaginato. Nonostante le difficoltà sono già in programma appuntamenti e manifestazioni per fare memoria di una storia lunga e gloriosa. La nascita della sezione è documentata dalla pagina del nostro quotidiano che segnalò come nel 1921 il trasferimento del comando del 5° Reggimento Alpini da Milano a Bergamo spinse i soci Ana, iscritti alla sede nazionale di Milano, a dare vita a un gruppo proprio. È del 21 giugno la notizia della costituzione ufficiale della sezione presso la Camera di Commercio, in una riunione in cui venne scelto come primo presidente Ubaldo Riva e posta la sede provvisoria in via Borfuro.

Ferrari: forse una sfilata «statica»

Si guarda a settembre per festeggiare il centenario, pur nella precarietà della situazione. «Già dallo scorso anno è stato preparato un programma, soggetto però all’andamento dei contagi – spiega il presidente Giovanni Ferrari -. Stiamo quasi pensando a una sfilata “statica”. Mi dispiace tantissimo. Lasceremo comunque un segno in città con interventi mirati, decisi con l’amministrazione. Anche per la Casa di Endine avvieremo lavori di ristrutturazione. Per noi quella Casa rappresenta la realizzazione dell’idea che ha rivoluzionato l’impegno dell’Ana, su spinta dell’indimenticabile presidente Leonardo Caprioli. Mi piacerebbe che tutti gli alpini bergamaschi partecipassero in massa al nostro Centenario. Sarebbe bellissimo». Per ora si sogna accompagnati dal motto coniato per il Centenario «Uno, dieci, cento motivi per essere alpini» e sotto le ali dell’aquila tricolore posta nel logo realizzato da un gruppo di giovani creativi, che collaborano con la sezione. Tante le iniziative pensate dalla commissione del Centenario, guidata dal vicepresidente sezionale Dario Frigeni: un concorso di poesia dialettale già realizzato, il concorso per il manifesto e quello fotografico sul tema «La Grande guerra: dal fronte al sentiero di pace»; la pubblicazione di un libro che raccoglie la storia della sezione; aperture straordinarie del museo; serate itineranti; un campo scuola in città; l’annullo postale. Per Ferrari il 2021 è anche l’anno in cui si concluderà il suo mandato. «I primi due anni sono stati bellissimi – dice -, mi ero proposto di visitare i gruppi ed è stata una scelta molto apprezzata. Ho cercato di incontrare tutti i capigruppo. Poi lo scorso anno il Covid. Ci siamo trovati ad affrontare un’emergenza per noi nuova. Con alluvioni, terremoti, calamità naturali siamo pronti e preparati. Ma con la pandemia si è dovuto intervenire in modo nuovo. Tutti gli alpini si sono da subito impegnati moltissimo per la sede, per l’ospedale da campo e il campo base posto nella nostra sede, ma anche nei propri territori, non solo come Protezione civile, in aiuto alle amministrazioni. Questo è motivo d’orgoglio. L’associazione c’è ed è viva». Il prezzo pagato è stato altissimo: oltre 350 penne nere sono morte per Covid . Gli iscritti al 2020 sono 17.678 con un calo di quasi 487 persone rispetto all’anno precedente. Per quest’anno al calo fisiologico si aggiungerà anche quello per le vittime.

Nel 2020 85.706 ore lavorate

L’impegno della sezione è raccontato dai numeri presenti nel «Libro Verde emergenza sanitaria», da poco redatto dalla sede nazionale. La sezione di Bergamo, con i suoi 278 gruppi, «vanta» 85.706 ore lavorate, una somma donata pari a 765.633 mila euro. «Per effetto della pandemia c’è stato un recupero di iscrizioni di alpini che fino ad ora non si sono mai impegnati per l’associazione. Credo che si debbano coinvolgere non solo rispetto al lavoro concreto, ma anche nella condivisione dei valori alpini, che ci rendono diversi da ogni altra associazione». Nella scatola dei ricordi Ferrari mette anche la partecipazione nel 2020 al centenario di ben quattro gruppi, nati prima della sezione: Capriate-Crespi, San Gallo di San Giovanni Bianco, Vilminore di Scalve e Schilpario. «È stata emozionante a Crespi la visita al mausoleo dove è sepolto il primo presidente nazionale, Daniele Crespi». Tasto dolente il cantiere non partito ad Accumoli in cui ci doveva essere l’impronta bergamasca, ma bloccato a più riprese. «Tra i ricordi più belli della mia vita associativa c’è la Casa di Endine. Poi la straordinaria adunata nazionale del 2010 e la nascita delle sede attuale, donataci dalla nobildonna Anna Maria Astori, per 10-12 anni ho seguito tutto il cantiere».

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