Il Sentiero dei Vasi (quasi) recuperato: riaprirà tra agosto e settembre

Sui Colli Il Parco dei Colli ha quasi completato l’intervento di recupero in tre fasi: messa in sicurezza, risagomatura e recupero dell’antico acquedotto.

Sarà presto riaperto al pubblico il Sentiero dei Vasi che collega Castagneta alla Ramera. Dopo anni di abbandono, si stanno concludendo i lunghi lavori di recupero, partiti con la pulizia del bosco e proseguiti con la tracciatura originaria, per poi proseguire con la messa in sicurezza e la sistemazione dei corsi d’acqua. Il tutto con l’obiettivo di riportare il percorso agli antichi lustri. Una volta ottenuti i finanziamenti dalla Regione, a gennaio 2021 il Parco dei Colli ha provveduto ad iniziare le opere necessarie alla sistemazione dell’area boschiva. La riapertura definitiva del collegamento ciclopedonale avverrà tra agosto e settembre. I lavori si sono rivelati più impegnativi del previsto, con i tempi di esecuzione proporzionati alle condizioni in cui è stato ereditato il Sentiero dei Vasi. Il Parco dei Colli ha deciso di procedere in tre fasi, proprio per garantire la massima attenzione al recupero del collegamento, molto utilizzato da escursionisti e ciclisti.

«Concluse due fasi e mezzo»

«La zona del bosco intorno al Sentiero dei Vasi era in una situazione di decennale abbandono – racconta Angelo Colleoni, vicepresidente del Parco dei Colli -. Ci siamo presi l’incarico di provvedere al suo recupero e, una volta vinto il bando regionale grazie al nostro progetto, abbiamo previsto tre fasi di lavorazione». Da gennaio dello scorso anno siamo arrivati quasi alla fine delle opere previste. «Sono state concluse due fasi e mezzo – prosegue Colleoni -. La prima ha previsto la pulizia e la rimozione delle alberature cadute sul sentiero a causa di processi franosi o naturali, insieme al diradamento bosco. Abbiamo inoltre provveduto a togliere le specie infestanti, come robinie, per favorire le specie autoctone di quest’area, come castagni e noci». Concluse le operazioni di pulizia, è iniziato un lungo lavoro necessario per riportare alla luce l’antico percorso: la seconda fase ha così consentito di risagomare il tracciato riportato alla larghezza originaria (tre metri).

«Il tracciato è stato riportato alla larghezza originaria: tre metri»

L’acquedotto romano

Infine, il delicato recupero dell’antico acquedotto di origine romana che si trova sotto il percorso ed è tuttora in corso. «Prevediamo di chiudere i lavori entro agosto - conclude Colleoni - di conseguenza la riapertura è fissata a settembre». Fino al quel momento non sarà però possibile utilizzarlo: c’è un’ordinanza in vigore che lo vieta perché l’opera non è ancora conclusa.

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