Il sindaco di Bucha in visita a Bergamo, raccolti 1,2 milioni di euro per la città ucraina

IL GRAZIE DELL’UCRAINA A BERGAMO . Anatoly Fedoruk ha ricambiato la visita del sindaco Giorgio Gori avvenuta lo scorso giugno. La collaborazione tra Palazzo Frizzoni e Cesvi ha consentito di aiutare la popolazione di Bucha su più fronti.

Il sindaco della città ucraina di Bucha, Anatoly Fedoruk, a 14 mesi esatti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, è arrivato a Bergamo per ricambiare la visita del sindaco Giorgio Gori avvenuta a giugno dell’anno scorso. L’arrivo della delegazione ucraina dalla città simbolo delle atrocità commesse dall’esercito di Mosca è l’occasione innanzitutto per rafforzare il gemellaggio tra le due comunità nel segno della rinascita, che per Bergamo significa ospitare il sindaco di Bucha nei luoghi della Capitale della Cultura e per la città ucraina avviare un percorso di ricostruzione che sarà lungo e complesso, ma che può già contare su risultati concreti, grazie proprio agli aiuti partiti da Bergamo nell’estate del 2022, attraverso una collaborazione tra Palazzo Frizzoni e il Cesvi.

Gli aiuti da Bergamo

Raccolti 1,2 milioni di euro che sono serviti per rimettere in piedi e riaprire a tempo record la scuola materna «Arcobaleno» della cittadina ucraina. Durante l’inverno i fondi raccolti dalla nostra comunità hanno permesso di finanziare 11 spazi, ribattezzati «luoghi di riscaldamento», dove nelle giornate più fredde la popolazione ha potuto ricevere conforto, un ambiente caldo, mangiare e bere qualcosa e ricaricare i telefoni cellulari, proprio quando i bombardamenti nemici avevano tagliato ogni forma di approvvigionamento. Finanziato anche un centro per il supporto psicologico della popolazione, in particolare delle famiglie che si trovavano in condizioni di fragilità e dei bambini, grazie ai professionisti formati dal personale del Cesvi.

«È significativo che Anatoly Fedoruk sia venuto qui nei giorni della Liberazione – ha detto Gori –. La resistenza del popolo ucraino non può non richiamare alla memoria quella che abbiamo vissuto noi 78 anni fa»

La visita del sindaco

La visita a Bergamo del sindaco di Bucha, che ieri ha visitato anche l’Accademia Carrara, Città Alta e il Conservatorio, sarà un’occasione anche per riflettere su come promuovere nuovi progetti: «È significativo che Anatoly Fedoruk sia venuto qui nei giorni della Liberazione – ha detto Giorgio Gori –. La resistenza del popolo ucraino non può non richiamare alla memoria quella che abbiamo vissuto anche noi 78 anni fa; per questo è stato spontaneo cercare di offrire loro il nostro aiuto». Dopo i circa 500 morti dell’occupazione russa, oggi la vita a Bucha sta provando a tornare alla normalità: «Il 90% dei residenti è rientrato a casa – ha detto il sindaco Fedoruk – e altri arrivano in città dalle zone più vicine al fronte. La situazione è più tranquilla, anche se fino a quando ci sarà la guerra, nessuno potrà sentirsi al sicuro. Ma siamo fiduciosi di poter liberare tutti i centri occupati. Dopo l’occupazione eravamo nel caos e l’aiuto di Bergamo è stato come un raggio di speranza».

«L’emergenza ucraina non è terminata – ha detto il presidente onorario del Cesvi Maurizio Carrara – e i civili ucraini hanno bisogno anche di supporto di natura psicosociale per superare i traumi vissuti durante l’occupazione»

L’impegno del Cesvi

Il Cesvi, intanto, continua la sua opera a Bucha (prima città dell’Ucraina raggiunta dopo lo scoppio della guerra), come in altre località del Paese e in 23 Stati nel mondo: «L’emergenza ucraina non è terminata – ha detto il presidente onorario Maurizio Carrara – e i civili ucraini hanno bisogno anche di supporto di natura psicosociale per superare i traumi vissuti in maniera violenta durante l’occupazione. Rimanere accanto a loro è di vitale importanza per garantire una ripresa completa». Tra i progetti in cantiere, il prosieguo dell’attenzione verso i più piccoli, l’assistenza e l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole.

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