Nella Bergamasca 22 punti vaccinali
Partiti Ponte San Pietro e Zingonia

Vaccinazioni anti Covid, la mappa work in progress dell’Ats indica 22 sedi – 16 gestite dalle Asst, 6 dai privati – tra quelle già in funzione e quelle che si stanno ancora ultimando.

È una mappa work in progress, quella dei punti vaccinali in Bergamasca. Con un intreccio di sfide: dapprima gli over 80, poi gli insegnanti, sullo sfondo la vera campagna massiva. Al momento, l’ultimo «atlante» disegnato dall’Ats indica 22 sedi – 16 gestite dalle Asst, 6 dai privati – tra quelle già in funzione e quelle che si stanno ancora ultimando. «Per le sedi vaccinali – ha spiegato ieri Antonio Sorice, del coordinamento della campagna vaccinale di Ats Bergamo, durante la call con i sindaci, che da tempo chiedono una rete più capillare – sono ancora in corso alcuni sopralluoghi. L’obiettivo è mantenere al massimo la prossimità per i cittadini al fine di ridurre il più possibile i disagi. È in corso di definizione l’apporto dei privati e di quanti possono contribuire alla campagna massiva, come canali paralleli e non preferenziali».

Da ieri intanto sono partiti i centri vaccinali degli Istituti ospedalieri bergamaschi, all’interno del Policlinico San Pietro e del Policlinico San Marco: due snodi strategici per servire porzioni del territorio finora sguarnite, cioè l’Isola (dove è attesa, probabilmente dal 22 marzo, l’apertura della sede al centro commerciale Continente di Mapello, che sarà gestita dall’Asst Bergamo Ovest) e l’imbocco della pianura (qui è attesa anche la partenza del centro vaccinale al Cus di Dalmine, sempre a cura dell’Asst Bergamo Ovest). I due ospedali degli Iob sono in campo per le vaccinazioni al personale scolastico, con un ritmo complessivo attuale di quasi mille persone al giorno, che arriverà nelle prossime settimane sino a quota 2.200 inoculazioni quotidiane.

Un lavoro importante, a maggior ragione considerato l’impegno in prima linea anche sul versante sanitario che vede già una forte pressione sugli ospedali: «Oggi siamo pienamente attivi nel fronteggiare la terza ondata Covid e a breve supereremo i 150 posti letto Covid, con più di 10 in terapia intensiva, con un grande sforzo del nostro personale medico e sanitario – sottolinea Francesco Galli, amministratore delegato degli Istituti ospedalieri bergamaschi –. Nonostante questo, per convinzione e per dovere civile, siamo pronti a fare la nostra parte per la salute delle persone anche sul fronte della vaccinazione».

Per Eleonora Botta, direttore sanitario del Policlinico San Pietro, è «doveroso dare il nostro contributo anche in questa fase, una fase cruciale dell’emergenza sanitaria: credo che la vaccinazione rappresenti l’unico e indispensabile strumento per superare la pandemia e ritornare a una vita normale».

Sulla base delle necessità e delle richieste della Regione, il Policlinico di Ponte San Pietro e il Policlinico San Marco potranno essere messi a disposizione anche per la fase massima delle vaccinazioni. «Decine di migliaia di persone», tra prime e seconde dosi, è la stima della platea che qui riceverà il siero anti-Covid.

Guardando alla mappa condivisa ieri dall’Ats con i sindaci, le aree meno coperte – anche quando tutti i punti attualmente previsti in partenza entreranno a regime – paiono essere la media val Seriana e la val Cavallina. Ben tre le sedi previste a Clusone (al Palazzetto, negli spazi delle suore Figlie della Sapienza e nella sede di Habilita), ma da Torre Boldone ad Albino – esempi concreti – la cartina non indica soluzioni. Così come, sostanzialmente, per quella parte di Bergamasca che si sviluppa a ridosso del Cherio: i centri vaccinali di riferimento, lì, sono individuati a Rogno, Sarnico e Chiuduno.

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