Nuovo look per piazzale Alpini
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Dibattito sui 7 mila mq di calcestruzzo. L’architetto Capitanio: «L’avevamo in testa così». I commercianti: «Ora la situazione è più ordinata». Tu cosa ne pensi? Vota il sondaggio clicca qui .

L’opera non è ancora completata, ma ce n’è quanto basta per dire che piazzale Alpini è davvero diventato una piazza. La più grande della città. Con l’addio delle casette del Villaggio di Natale e la rimozione delle recinzioni, i 7 mila metri quadri di pavimentazione in calcestruzzo realizzati (su un’area complessiva di 13 mila metri quadri) non passano certo inosservati. C’è chi parla già di «effetto spianata», col terrore del vuoto, ma le reazioni, soprattutto dei commercianti, sono positive: «Lo spazio così è più pulito, lineare e controllabile», sostengono. Paesaggisti e ambientalisti, invece, prendono tempo per valutare il risultato.

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Il progettista

L’architetto Remo Capitanio, autore del progetto vincitore del bando del Comune, in collaborazione con lo studio Osa Architettura e paesaggio di Roma, è in visita quasi quotidiana al cantiere della sua «creatura» e osserva: «È uscita esattamente come l’avevamo in testa». Con un’avvertenza: «Manca ancora la parte importante verso l’istituto Vittorio Emanuele, che darà movimento alla piazza, con rampe e gradinate». Nessuna sbavatura, quindi, rispetto ai rendering («È tutto molto attinente e corrispondente alle previsioni») e agli obiettivi iniziali. «Bisogna tener conto dell’iter progettuale di questa opera – fa presente l’architetto Capitanio – che nasce dalla necessità dell’amministrazione di avere uno spazio aperto di grandi dimensioni fruibile sia come area mercatale sia per eventi, concerti e comizi. Di spazi così a Bergamo non ce ne sono, in questo modo si possono trasferire qui anche i grandi eventi che oggi si svolgono sull’asse centrale del Sentierone». In Comune (dalle opposizioni e dai cittadini) fioccano però anche le critiche, per il troppo cemento e il verde decisamente sfoltito.

L’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini difende la scelta fatta dalla Giunta Gori: «La decisione di portare qui nuove funzioni, tra cui il mercato, ha necessariamente condizionato le dimensioni e la presenza del verde, che del resto, per come era in precedenza, creava scarsa visibilità e condizioni di insicurezza». L’assessore si appassiona poco alla cronaca «minuto per minuto» del cantiere e lascia le valutazioni complessive a quando l’intervento sarà concluso. «Entro febbraio – annuncia – si concluderà il secondo lotto, con la rampa verso via Mai e l’ingresso all’Urban Center. Quando sarà finita l’intera geometria, si potrà avere contezza dell’intero ambito».

I commercianti

A dirsi invece già soddisfatti sono i commercianti. «Non c’è dubbio che sia decisamente meglio così», è certo Luca Mangili, storico titolare di un’attività alle Autolinee. Ammette che tra i clienti e i passanti non mancano le lamentele «per la colata di cemento». «Ma sono considerazioni che fanno un po’ ridere – spiega dal suo osservatorio –. Prima c’erano tre aiuole e non servivano a niente, se non a fare da toilette o da nascondiglio per attività poco lecite. Così almeno la visuale è più aperta e la piazza si può attraversare senza ostacoli. Ora anche le forze dell’ordine potranno intervenire con più facilità, mentre prima tutto sembrava fatto apposta per impedire la sicurezza». L’augurio è che sullo spazio si organizzino più eventi possibili. Già fisso l’appuntamento del mercato del lunedì. Soddisfatto Giulio Zambelli, presidente Anva Confesercenti, ieri in Comune per stilare un primo elenco di alimentaristi che dal 20 gennaio si trasferiranno dalla Malpensata a via Spino. «L’edizione del Villaggio di Natale di quest’anno è stata la più bella degli ultimi 11 anni proprio per la pavimentazione nuova e il passaggio più largo – dice –. E anche il mercato del lunedì si trova bene sul nuovo piazzale, anche se serve tempo per fidelizzare la clientela. Piazzale Alpini è più funzionale e più bello così»

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