Obbligo green pass nei piccoli Comuni: rischio di «paralisi»

La possibile sospensione di alcuni dipendenti metterebbe in crisi le realtà che hanno personale limitato. L’allarme di Anci Lombardia.

Da venerdì sarà obbligatorio, per poter lavorare, il possesso di Green pass. E inizia a salire la preoccupazione che nei Comuni più piccoli, dotati di personale limitato, alcune attività o servizi fondamentali per la popolazione si blocchino proprio per l’obbligo di sospendere dipendenti non in possesso della Certificazione verde. A far luce sulla questione è l’Anci Lombardia che, per bocca del suo vicepresidente Lucio De Luca, sindaco di Azzano, evidenzia come negli enti locali potrebbero emergere problematiche anche su chi e come nei municipi dovranno essere effettuati i controlli nel rispetto della privacy.

La normativa è chiara: «È tenuto a essere in possesso dei Certificati verdi – si legge sull’apposito decreto governativo -–il personale delle amministrazioni pubbliche». In merito ai controlli, poi, è previsto che dovranno essere effettuati «dal datore di lavoro preferibilmente all’accesso agli uffici e, nel caso, anche a campione». «Per datore in questo caso – spiega De Luca – si intende il responsabile della sicurezza sul luogo di lavoro che nei municipi è solitamente un dirigente. In piccoli medi Comuni, però, i dirigenti sono pochi e hanno ben altro da fare che pensare a controllare il Green pass all’ingresso degli uffici o, ogni tanto, a campione. E per ragioni di privacy questo compito di controllo non può essere assegnato prima a uno e poi a un altro».

Certo sarebbe facile se tutti avessero un Green pass ottenuto in seguito alla doppia vaccinazione che ha una validità di nove mesi. Ma c’è già la certezza che diversi dipendenti comunali non si sono vaccinati, quindi costoro, per avere la Certificazione verde, dovranno sottoporsi a tampone molecolare, a spese loro, ogni 72 ore: «Per rendere più facile i controlli – sostiene ancora il vicepresidente di Anci Lombardia – si potrebbe subito dividere chi ha fatto la doppia vaccinazione da chi, invece, ogni 72 ore dovrà presentare un nuovo Green pass. Ma anche questo “modus operandi” non è percorribile: per ragioni di privacy non si può sapere come una persona ha ottenuto la Certificazione verde».

Per chi viene trovato senza sono previste sanzioni pecuniarie da 600 a 1.500 euro. Inoltre si viene considerati, recita ancora la norma «assenti ingiustificati fino alla presentazione della Certificazione verde; dopo cinque giorni di assenza, per i quali non è prevista retribuzione, il rapporto di lavoro è sospeso». Si mantiene comunque il diritto alla conservazione del posto di lavoro e non sono previsti provvedimenti disciplinari: «A fronte di queste garanzie ci sono dipendenti pubblici - spiega ancora De Luca - che stanno già pensando di poter rischiare di essere trovati senza Green pass, dichiarandosi pronti a presentare ricorso a eventuali sanzioni e a farsi giorni di sospensione a casa.

Per un Comune di piccole dimensioni con poco personale ciò potrebbe voler dire finire per avere dei settori scoperti e, quindi, non riuscire a offrire servizi anche fondamentali alla popolazione». Per Anci Lombardia è necessario che il Governo intervenga fornendo specifiche sull’applicazione dell’obbligo del Green pass e come poter rimediare alle problematiche. È fissata per domani una riunione sul tema in ufficio di presidenza.

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