Operatori sanitari e vaccini anti Covid: 126 non risultano in regola

I dati di Ats Bergamo: emessi 215 accertamenti di inosservanza, 89 i ravvedimenti. Di questi 20 infermieri e 10 medici hanno poi documentato la vaccinazione.

Personale sanitario non vaccinato: siamo alla stretta finale. Secondo le norme che prevedono l’obbligo di proteggersi con il vaccino anti Covid per chi lavora in strutture sanitarie o sociosanitarie (il decreto è valido fino al 31 dicembre), l’Ats di Bergamo sta completando gli iter, piuttosto complessi, per individuare chi non ancora è vaccinato e non è in grado di dimostrare alcun titolo documentato per non sottoporsi alla somministrazione; vengono inviate due lettere di sollecito, a cui il soggetto può sottoporre le proprie argomentazioni entro 5 giorni presentando documentazione che attesti l’esonero (va certificato dal medico di base), la prenotazione della vaccinazione (va poi documentata l’effettuazione del vaccino) o il differimento della stessa, sempre con documentazione. In caso di documentazione non esaustiva o di nessuna giustificazione, vengono avviati ai singoli interessati e agli ordini professionali gli accertamenti di inosservanza e spetta poi agli ordini e ai datori di lavoro, per le rispettive competenze, procedere, qualora non ci sia un cambiamento dello status vaccinale, con la sospensione lavorativa o con il cambio di mansioni.

Alla fine di luglio all’Ats di Bergamo risultavano 788 operatori sanitari (dai medici agli infermieri, dai tecnici di radiologia agli psicologia, dai chimici ai farmacisti) non ancora vaccinati e che non avevano risposto alla doppia lettera di «sollecito». Ora, i numeri di quelli che sembravano «irriducibili» sono decisamente assottigliati : a giovedì 19 agosto l’Ats ha emesso 215 accertamenti di inosservanza all’obbligo vaccinale (in sostanza la procedura completa con i solleciti) e a breve, fa sapere l’Ats, si inizierà ad accertare «anche coloro che non hanno risposto nei termini al secondo avviso o che hanno risposto in modo inadeguato». Il numero dei 215 operatori sanitari, comunque, va decurtato anche di 89 prese d’atto successive (ovvero di ravvedimenti: di questi il 50,56% ha attestato la vaccinazione, l’11,24% ha esibito documentazione del medico di medicina generale che li esonera dall’obbligo e il 38,60% ha fornito documentazione idonea del medico di medicina generale che ne differisce la vaccinazione) . Attualmente quindi gli operatori sanitari accertati senza vaccino (e senza documentazione che li giustifichi) sono 126 . L’Ats sottolinea che l’atto di accertamento dell’inosservanza vaccinale perde efficacia di diritto nel momento in cui si verificano le condizioni per cui risulta assolto l’obbligo. Tra i ravvedimenti, il maggior numero di differimenti si registra tra gli infermieri (17), che fanno registrare anche il più alto numero di esoneri (6), e di vaccinazioni successive agli accertamenti (20), seguiti dai medici (10) e dalle ostetriche (7). Tornando al numero totale degli accertamenti per inosservanza, che sono 215, 95 riguardavano infermieri, 29 i farmacisti, 22 le ostetriche 21 i medici, 11 i biologi.

Tra le posizioni più delicate che l’Ats di Bergamo ha esaminato, su indicazioni della direzione generale Welfare della Regione, ci sono quelle delle operatrici che avevano ricevuto gli accertamenti ma che erano nel contempo nel periodo di sospensione lavorativa per maternità, il cui status è stato documentato solo successivamente, attraverso idonea certificazione del medico di base.

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