Parking Fara pronto nell’autunno 2023: non ci sarà la passerella dell’archistar

Città Alta. Palafrizzoni rinuncia all’intervento: la collina verrà sistemata a bosco urbano e non più a giardino. «Una spesa di 2 milioni di euro non è sostenibile in questo periodo». Ma ci sarà un percorso pedonale.

«I lavori della struttura del parcheggio della Fara stanno proseguendo e termineranno indicativamente per febbraio». Poi sarà la volta «di tutti gli impianti tecnologici, delle rifiniture interne, del rifacimento della collina, della viabilità d’accesso e dei collaudi». Una tabella di marcia che porta Marco Brembilla, assessore ai Lavori pubblici a dare un’indicazione di massima per l’apertura del discusso parcheggio: «Per l’autunno del prossimo anno, settembre-ottobre».

Il cartello comparso la scorsa primavera sul cantiere indicava come data termine lavori il 18 luglio 2023, ma uno slittamento era prevedibile. La novità è però un’altra: «La passerella dell’archistar portoghese Joao Nunes non si farà: la parte sopra il parcheggio verrà realizzata come un bosco urbano, non più a giardino». Il motivo è presto detto e chiaramente economico: «Stiamo parlando di un intervento di un paio di milioni d’euro, non sostenibile di questi tempi».

Un elemento di conflitto

Al di là del risparmio viene così disinnescato un ulteriore elemento di conflitto tra Comune e Bergamo Parcheggi. La richiesta di un assetto differente rispetto a quello iniziale - che prevedeva un percorso a terrazzamenti a tagliare la collina sopra il parcheggio - era stata fatta al Comune dalla Sovrintendenza e prima ancora da Icomos, l’organizzazione che fornisce assistenza e consulenze a Unesco, più volte in campo in questa vicenda. Probabilmente anche sollecitata dal Comitato contro il parcheggio.

Tra le diverse questioni in sospeso si era quindi aggiunta quella su chi avrebbe dovuto pagare le modifiche al progetto: non proprio un dettaglio visto che la cifra sfiora i 2 milioni di euro. Senza contare che il Comune tramite Atb è socio al 32% di Bergamo Parcheggi, realtà controllata da Parcheggi Italia, a sua volta in mano al colosso austriaco Best in Parking. Da qualche parte la situazione sarebbe quindi tornata sui conti di Palafrizzoni.

Lavori in corso

Restando sul cantiere, la salernitana Iozzino, al lavoro dallo scorso febbraio, ha realizzato «l’ultimo solaio grande, il quinto se non erro: quelli successivi avranno uno sviluppo di circa la metà dovendo seguire l’andamento della collina» spiega Brembilla.

«Ci sarà un passaggio pedonale molto suggestivo che partendo da via Fara sbucherà nel giardino della mensa universitaria accostandosi poi alla scaletta del condannato che da via Solata conduce alla Rocca. Il percorso sarà accessibile a tutti e non solo ai fruitori del parcheggio» prosegue l’assessore. «L’ascensore sarà invece riservato a chi parcheggia nella struttura e ai residenti di Città Alta».

Nel frattempo l’università di Firenze è al lavoro per preparare l’Hia (acronimo di Heritage impact assessment), lo studio per valutare gli effetti del parcheggio della Fara sul patrimonio Unesco. Per dicembre è stata richiesto «un rapporto attualizzato sullo stato di conservazione dei beni» che si riferisce però a tutto il sito transnazionale (che oltre a Bergamo abbraccia Palmanova, Peschiera, Zara, Sebenico e Cattaro) destinato a venire discusso nella 46ª sessione dell’Unesco l’anno prossimo a Parigi. La data è ancora da definire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA