Storditi dall’alcol nel weekend
Ragazzi ubriachi al pronto soccorso

È un periodo di feste, di vacanze scolastiche, di ritrovi tra amici, di serate in discoteca, viste le ferie natalizie: insomma un periodo in cui per i ragazzi, dai quindicenni fino agli universitari (ma non solo per loro), aumentano le possibilità di fare qualche cosa di «fuori dalle regole».

Come bere, a feste e ritrovi, qualche bicchiere in più. Esattamente come è successo in quest’ultimo fine settimana: le segnalazioni dell’Areu, però, sono anche indicazioni allarmanti, perché fanno trasparire, dicono gli esperti, solo la punta di un iceberg. Ovvero il fatto che sono in aumento, e in modo preoccupante, i giovani (e molti di loro sono minorenni), che in occasione dei weekend e delle feste si danno al «binge drinking», cioè bevono cercando lo stordimento, l’ebbrezza. Mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri.

In quest’ultimo weekend, per esempio, già nella notte tra venerdì e sabato, alle tre, un equipaggio di soccorso in ambulanza è stato inviato dal 118 a Curno per una intossicazione etilica: un diciottenne stava male, tanto da aver avuto bisogno delle cure in pronto soccorso all’Humanitas Gavazzeni. Sabato sera, alle 22, un quindicenne a Bergamo in zona Conca Fiorita, è stato soccorso e portato all’ospedale Papa Giovanni: anche lui in stato di intossicazione etilica. Nella notte tra sabato e domenica, altri quattro casi simili. A Castione della Presolana, verso le 2, è stato soccorso un ventenne e trasportato all’ospedale di Piario. E poco dopo a Terno d’Isola, un altro caso di intossicazione etilica, questa volta si è trattato di un diciottenne. Poi a Orio al Serio, un’ora dopo, ha avuto bisogno di aiuto per intossicazione etilica un diciassettenne, che è stato ricoverato all’ospedale «Papa Giovanni», mentre quasi in contemporanea a Sarnico interveniva un’autolettiga per un venticinquenne con gli stessi sintomi (ha rifiutato il ricovero).

«È vero siamo in un periodo di feste, ed è amaro dover constatare che questo è il periodo peggiore per intossicazioni etiliche. Anche e soprattutto per i ragazzi più giovani – sottolinea Andrea Noventa, psicologo del Serd dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – . Quello che registriamo con i casi che approdano al pronto soccorso o chiedono aiuto al 118 è purtroppo solo una parte del problema. Che è molto più vasto e decisamente uno dei problemi più pressanti degli ultimi anni. Basti un dato su tutti: tra tutte le persone che si possono definire bevitrici perché soprattutto nei weekend tendono a stordirsi bevendo smodatamente alcol, almeno il 20 % è costituito da giovani che non arrivano a 25 anni». E gli altri dati che fornisce Noventa consentono di avere un quadro su cui riflettere: l’85% della popolazione adulta beve, il 60% dei giovani fa uso di bevande alcoliche o superalcoliche. «Il problema è che il bere smodatamente, oltre che fare male, a qualunque età, per questi giovani comporta non solo un rischio dal punto di vista della loro salute, ma anche per gli altri. Perché stiamo assistendo, nella fascia di giovanissimi che usano bere soprattutto nei fine settimana – continua Noventa – anche a una sorta di “resistenza” a qualunque tipo di prevenzione: si mettono alla guida dopo aver bevuto, è difficile che qualcuno si astenga dall’alcol per guidare. E negli ultimi tre fine settimana in tutta Italia ci sono stati 40 morti (tante le vittime giovani) in incidenti stradali e almeno ogni settimana in Italia ci sono 7/8 morti sulle strade. Noi continuiamo la nostra battaglia nella prevenzione, ma invitiamo alla sobrietà e all’attenzione: facciamo tutti un Natale tranquillo, ragazzi».

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