Valentino Pizzaballa, a 91 anni il tennis è una storia d’amore

LA STORIA. È il fratello maggiore del portiere Pierluigi, figurina introvabile. «Gioco 5 volte alla settimana. Alla mia età nessun segreto, solo volersi bene».

Davide Amato

«Non ho alcun segreto, se non quello di voler bene alla mia persona». Ogni giorno il bergamasco Valentino Pizzaballa calca la terra rossa come se la carta d’identità non esistesse. Ha 91 anni e gioca a tennis tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, presso il Tennis Club Bergamo in via Ruggeri da Stabello a Valtesse. «Ma se trovo qualcuno disponibile vado anche il weekend». Classe 1932, ex dirigente d’azienda, Valentino è il fratello maggiore di Pier Luigi Pizzaballa, portiere dell’Atalanta che negli Anni Sessanta è diventato famoso per la sua figurina Panini praticamente introvabile. «Ogni tanto mi chiama qualche collezionista dicendo di averla. In realtà anche io ho un passato da calciatore. Giocavo a pallone da ragazzo, in oratorio, ma ho smesso dopo un infortunio al menisco».

«Io e Mario, una partita da 170 anni in due»

Da lì è nato l’amore per il tennis. «Giocavo sempre alla sera, dopo il lavoro, e ho mantenuto la passione anche da pensionato, spostandola però alla mattina». Ieri, ad esempio, ha sfidato uno dei suoi storici amici di circolo, l’83enne Mario Asperti. «Sul campo facciamo più di 170 anni in due», ha scherzato tra uno scambio e l’altro. Al Tennis Club Bergamo, Valentino è ormai un’istituzione e c’è sempre una fila di persone di tutte le età per fare una partita contro di lui, il cui gioco elegante è particolarmente apprezzate. «Ho un animo sportivo, sono qui solo per divertirmi - ha detto Valentino, residente nel quartiere di San Tomaso -. Ogni mattina, al risveglio, apro gli occhi e con gratitudine dico che è una bella giornata. Mi piace definirmi sordo ai dolori e non sarà certo qualche acciacco a fermarmi dal fare sport. Solo la pandemia, con tutte le restrizioni e le chiusure dei campi, mi ha tenuto in casa per qualche mese. Poi però sono ritornato al mio amato tennis, che seguo anche alla televisione, apprezzando molto le prodezze dell’azzurro Jannik Sinner». Sposato con Attilia, affezionatissimo alla figlia Antonella e ai nipoti, Valentino è appassionato pure di sci: «Fino a qualche anno fa andavo ancora sulle piste - ha raccontato -. Conosco bene Gianni Salvoldi di Clusone, il maestro più longevo d’Italia, mio coscritto classe 1932».

«Una persona eccezionale»

Una storia, quella di Valentino, che ha fatto breccia nel cuore di tutto il Tennis Club Bergamo, a partire dai suoi affezionatissimi compagni di gioco. «È sempre di buon umore, sorridente e sereno - ha raccontato il commercialista Tiziano Mazzucotelli, uno degli amici del circolo -. Una volta mi ha sfidato con il braccio ingessato. E quando gli capita di sbagliare un punto la prende sempre con filosofia, dicendo che l’importante è essere insieme a passare una bella mattinata di sport». «Valentino è un vero atleta, in campo tutti i giorni con un gioco brillante ed elegante - ha detto l’amico Pino Roma -. Con il suo esempio incoraggia tutti a giocare anche con qualche malanno. È una persona leale e se c’è una palla dubbia la lascia sempre all’avversario. Ma soprattutto, oltre ad essere un grande tennista, è una persona eccezionale, punto di riferimento dello spogliatoio con un carattere bellissimo che alza il morale di tutti».

«Sorpreso dalla sua tenuta atletica»

«Valentino, che si definisce sordo ai dolori, è la dimostrazione di come l’esercizio e un corretto stile di vita tengano in forma e facciano superare qualsiasi patologia - ha spiegato il chirurgo Franco Molteni -. Giochiamo insieme due volte a settimana, senza mai demordere. E da ortopedico resto sempre sorpreso dalla sua tenuta. È sicuramente un esempio, che ci stimola ad arrivare alla sua età nelle sue brillanti condizioni di salute».

Il circolo

Marco Colleoni, direttore del Tennis Club Bergamo, ha commentato che «tanti studi dicono che il tennis allunga la vita e fa bene a tutte le età, lui ne è la dimostrazione vivente». «Il nostro è un circolo per grandi e piccoli, dai corsi per gli adulti fino al Cre con centinaia di bambini», ha concluso il direttore della scuola tennis, Hans Mazzoleni.

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