Violenza sulle donne: diminuiti i reati
«Ma la guardia resta alta» - Il video

Il 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Da gennaio a settembre 102 atti persecutori, 231 maltrattamenti e 60 violenze sessuali in provincia di Bergamo: i dati della Polizia di Stato. Pesa il lockdown.

I dati dei primi nove mesi dell’anno, da gennaio a settembre, parlano di una diminuzione dei reati contro le donne rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Certo, di mezzo nel 2020 c’è stato il lockdown. E da marzo a maggio a Bergamo e provincia ci sono stati tre femminicidi: due figli che hanno ucciso le madri (il 16 maggio a Dalmine vittima Giovanna Gamba, tre giorni dopo a Bonate Sopra vittima Giampaola Previtali) mentre il 30 marzo a Bergamo Viviana Caglioni è morta massacrata di botte dal compagno. I dati sono stati resi noti dalla questura in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Qui il programma per la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre in provincia di Bergamo.

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Pubblicato da Polizia di Stato su Martedì 24 novembre 2020

Nel 2019 nella Bergamasca sono stati denunciati 185 atti persecutori (il cosiddetto stalking), scesi a 102 nello stesso periodo del 2020, 312 maltrattamenti contro familiari e conviventi, scesi a 231 e 74 violenze sessuali, scese a 60 quest’anno. I femminicidi nel 2019 erano stati due. «Da giugno a ottobre c’è stata una diminuzione dei reati in generale – spiega il questore Maurizio Auriemma – compresi quelli contro le donne, anche se durante i mesi del lockdown ci si sarebbe aspettati un loro aumento. I dati quindi sono positivi e dipendono da una serie di fattori: dal comportamento delle persone, dal grandissimo impegno di tutte le forze di polizia e dell’autorità giudiziaria, dalle massicce campagne stampa e dall’introduzione del Codice rosso l’anno scorso. L’attenzione però deve restare alta perchè l’obiettivo è quello di eliminare la violenza contro le donne».

Per il 25 novembre la Direzione centrale della polizia criminale ha pubblicato un report con un’analisi specifica dei dati disponibili provenienti da tutte le forze di polizia. «La violenza di genere è un crimine odioso che trova il proprio humus nella discriminazione, nella negazione della ragione e del rispetto – introduce la pubblicazione il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli –. Una problematica di civiltà che, prima ancora di un’azione di polizia, richiede una crescita culturale». I dati fanno un primo bilancio a un anno dall’entrata in vigore, il 9 agosto 2019, del Codice rosso. Viene anche anticipata un’app, chiamata Scudo, in fase di ultima sperimentazione, di cui saranno dotate tutte le forze di polizia e che consentirà di possedere tutte le informazioni utili sui precedenti interventi effettuati allo stesso indirizzo. Per la quarta edizione della campagna «Questo non è amore», viste le restrizioni Covid, è stata ugualmente preparata la brochure informativa (a Bergamo distribuita a tutte le scuole superiori) e realizzato un videomessaggio. Sul sito e sul profilo Facebook della questura di Bergamo sarà inoltre pubblicato un video interamente registrato nella nostra città.

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