Asian Youth Orchestra in concerto: il bis su Bergamo Tv e sul sito de «L’Eco» dalle 21

L’evento speciale. Dopo il successo di critica e pubblico, il concerto tenutosi in Santa Maria Maggiore verrà trasmesso giovedì 11 agosto alle 21 anche su Bergamo Tv e sul nostro sito, all’interno di questo articolo.

Una gran festa di giovani e di musica. Il concerto finale del tour 2022 della Asian Youth Orchestra, per la prima volta nella nostra città, è stato un bellissimo successo. Una ventata di aria fresca e di energia travolgente che ha animato le pareti della Basilica di Santa Maria Maggiore, mosse da un gioco di colori semplice e ad effetto. Il concerto di venerdì 6 agosto è stato affollato da un numero di spettatori da grandi occasioni. E a due voci il presidente del Conservatorio Donizetti Michele Guadalupi e Keith Lao, general manager della Ayo, hanno annunciato il bis: il prossimo anno l’orchestra giovanile asiatica tornerà nella nostra città, in occasione di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023. In quella circostanza, ha annunciato Lao, la compagine asiatica, ormai forte di una storia trentennale, verrà però al completo, con un centinaio di elementi e non con la cinquantina abbondante di quest’anno, riduzione determinata dai vincoli dovuti al Covid. Per chi volesse seguire il concerto, interamente registrato, sarà riproposto da Bergamo Tv e sul sito de «L’Eco di Bergamo», all’interno di questo articolo, la sera di giovedì 11 agosto.

Una sorta di omaggio all’Italia era il programma confezionato dal direttore principale dell’orchestra, il franco-svizzero Joseph Bastian, con la sinfonia «Classica» di Prokof’ev, l’«Italiana» di Mendelssohn e la «Suite Pulcinella» di Stravinskij. Una ventata di freschezza, dicevamo, di agilità ha caratterizzato in generale tutte le tre pagine scelte: la «Classica» di Prokof’ev, rifacimento ai modelli sinfonici preromantici, era segnata da linee nette, vigore e agilità leggera e folgorante, in specie nel magnetico finale «molto vivace». La guida di Jospeh Bastian si è segnalata per limpidezza di gesto (ben distinte le funzioni delle due braccia) e per un dinamismo carismatico e piacevolmente improntato al coinvolgimento dei giovani musicisti. Stacchi netti, articolazione di sezioni e un sottofondo ora ironico ora sarcastico, seguendo la linea inconfondibile di Stravinskij hanno caratterizzato anche il «Pulcinella» di Stravinskij, ottima palestra per i diversi gruppi di fiati, legni e ottoni. Suggello alla serata, seguita con grande attenzione dalla platea, è stato la scintillante sinfonia «Italiana» di Mendelssohn, un manifesto di speranza, di gioia e solarità di cui davvero abbiamo bisogno.

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