Digitale, virtuale e solitudine nelle fotografie degli studenti

LA MOSTRA. «La solitudine nell’era digitale. Connessioni virtuali, distanze reali» è il titolo della nuova mostra che sarà aperta da mercoledì 7 a martedì 20 maggio al Fantoni Hub, lo spazio gestito dalla Scuola d’Arte Fantoni grazie alla disponibilità della Provincia di Bergamo.

L’inaugurazione si terrà mercoledì alle 16, a ingresso libero. L’esposizione, a cura del professor Gabriele Gregis, raccoglie i migliori lavori fotografic i realizzati sul tema dagli allievi delle classi quarte del Centro di Formazione della Scuola d’Arte Andrea Fantoni.

Il lavoro progettuale e poi lo scatto sono stati un campo di confronto interessante per ciascun ragazzo, che si è misurato con uno degli aspetti più affascinanti e, allo stesso tempo, inquietanti della nostra realtà contemporanea: il paradosso della solitudine nell’era della comunicazione digitale. «In un mondo altamente connesso – spiega Gabriele Gregis, docente di fotografia –, dove la tecnologia ci permette di essere sempre in contatto con gli altri, emerge, paradossalmente, un crescente senso di isolamento».

Gli studenti sono stati chiamati a catturare immagini che potessero esprimere la solitudine nelle interazioni digitali utilizzando la fotografia, ma piena libertà è stata concessa nella rielaborazione che ha lasciato spazio a contaminazione con altre tecniche artistiche

Nell’epoca in cui le relazioni umane, pur essendo facilitate dalla tecnologia, perdono il calore delle interazioni dirette, ecco una lettura del quotidiano attraverso gli scatti fotografici la percezione dei giovani allievi del Cfp della Scuola d’Arte A. Fantoni. La mostra intende porsi come una consapevole riflessione collettiva sull’impatto delle tecnologie. «Il titolo Connessioni virtuali, distanze reali – spiega ancora Gregis – invitava i partecipanti a rappresentare visivamente il contrasto che descrive con le parole». Gli studenti sono stati chiamati a catturare immagini che potessero esprimere la solitudine nelle interazioni digitali utilizzando la fotografia, ma piena libertà è stata concessa nella rielaborazione che ha lasciato spazio a contaminazione con altre tecniche artistiche. «L’obiettivo era quello di stimolare una riflessione profonda sulla condizione umana nell’era digitale. Gli studenti hanno lavorato sui paradossi legati alla comunicazione contemporanea che attraverso i social media, nonostante la possibilità di essere sempre connessi ci fa sentire spesso più distanti dagli altri. Gli studenti hanno presentato numerosi progetti contrassegnati da spunti originali e personali».

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