Dopo «Amici» Luigi Strangis incontra i fan a Curno

Rock. A pochi mesi dalla vittoria di «Amici», salta da una parte all’altra, tra un firmacopie e un concerto. È uscito settimana scorsa il nuovo album «Voglio la gonna» anticipato dal singolo «Stai bene su tutto». Il tour firma-copie si conclude domenica 23 ottobre proprio in Bergamasca, al Centro Commerciale (inizio ore 14).

A pochi mesi dalla vittoria di «Amici», il più gettonato tra i talent della televisione italiana, Luigi Strangis salta da una parte all’altra, tra un firmacopie e un concerto. È uscito settimana scorsa il nuovo album «Voglio la gonna» anticipato dal singolo «Stai bene su tutto». L’ep d’esordio che porta il suo cognome è andato bene, ora l’album dovrebbe fare la differenza. Così questo ventenne di belle speranze, originario di Lamezia Terme, colleziona impegni e picchia senza sosta sul ferro, finché è caldo. I primi concerti a Milano e a Roma il 16 ed il 20 novembre; il 27 ottobre sarà nelle sale cinematografiche come protagonista del film «Il Talento di Mr. Crocodile»: Luigi interpreta le canzoni cantate in italiano dal coccodrillo Lyle, in versione originale sono interpretate dal cantautore canadese Shawn Mendes. Quanto all’instore tour organizzato per incontrare i fan, è partito a ridosso della pubblicazione del disco e si conclude domenica 23 ottobre proprio in Bergamasca, al Centro Commerciale di Curno (inizio ore 14).

«Voglio la gonna» è un titolo forte. «Il significato che gli dò è semplice – spiega il ragazzo –: vorrei che ci fosse sempre la libertà di scegliere senza per forza essere giudicati. Intendo dire: ognuno può fare il mestiere che vuole, essere quello che si sente, vestirsi come crede, sempre mantenendo il rispetto altrui».

E come è andata sino ad oggi?

«Bene, anche se mi sembra il caso di ribadire il messaggio».

Ascoltando il disco si ha la sensazione che musicalmente venga da lontano. La musica ha dei sentori d’antan. Si coglie che è cresciuto al tempo del grunge, ascoltando i Nirvana, andando anche più indietro negli ascolti. In un brano c’è un riferimento a Woodstock, qualcosa che dista anni luce dalla sua generazione. Si sente un nipote rock?

«I miei ascolti sono molto vintage: sento il rock, il glam rock, certa musica degli anni Ottanta, ma arrivo anche più indietro, sino agli anni Sessanta, a Woodstock anche. Quel periodo mi affascina. Sono abbastanza lontano dalla musica di oggi, dagli ascolti che fanno i ragazzi. Però so che molti giovani si stanno avvicinando al vintage. E questa è una cosa che mi fa sperare bene. Sta anche tornando la musica suonata».

Come vive questo suo momento con tanta carne al fuoco: concerti, firmacopie, cinema?

«Cerco di stare tranquillo. Vivo questo momento come vivo le altre cose della vita. Mi impegno nelle cose che faccio e grazie a questo riesco a vivere tutto serenamente, senza problemi. Stare in movimento mi ricarica».

I concerti che arriveranno immaginiamo siano molto attesi. Cosa si aspetta che accada sul palco?

«Sarà tutto suonato, tutto dal vivo, come accadeva una volta. Cercherò di alternare qualche momento acustico, quasi a ricordare i giorni passati nella cameretta con la chitarra. Sarà come stare su due palchi. Il suono è quello del disco, anni Settanta, Ottanta».

Com’è stato cantare per il cinema, interpretando canzoni che partono subito dal grande ascolto?

«All’inizio manco ci credevo. E’ una cosa diversa che cantare normalmente i tuoi pezzi. Lì per lì mi sono agitato: dovevo uscire dalla mia confort zone. Anche i meccanismi di registrazione sono diversi, devi seguire il labiale, dare l’idea di movimento con la voce. Quando stai animando un personaggio devi creare qualcosa di vero anche attraverso la voce. E’ stata una sperimentazione molto carina. Non mi aspettavo di andare al cinema, ma è un’esperienza che rifarei mille volte».

Pur essendo giovane, un po’ d’esperienza se l’è fatta, e sa perfettamente che per andare a Sanremo ci vuole la canzone giusta. E’ pronto, ce l’ha? Eventualmente è meglio che la prepari!

«(ride) C’è qualcosina. Devo decidere se è quella che sento davvero o no. Sto lavorando a un’ipotesi. Si lavora sempre a tutto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA