Ian Paice, il re dei batteristi, al Druso a suon di rock martedì 2 agosto

Il concerto Il fondatore dei Deep Purple martedì 2 agosto alla Baitella di Songavazzo. In scaletta i classici della band inglese e i suoi lunghi e irresistibili assoli.

L’unico concerto Estivo del «Druso» va in scena martedì 2 agosto alla «Baitella Ice Skating» di Songavazzo. Vede protagonista un amico del locale: il batterista Ian Paice, fondatore dei Deep Purple (inizio ore 21; ingresso 25 euro). In caso di maltempo il concerto si terrà al «Druso» di Ranica; l’eventuale spostamento verrà comunicato sui canali social e sul sito www.drusobg.it. Gruppo spalla HellFox, con Paice suonano Roberto Tiranti alla voce, Alessandro Del Vecchio alle tastiere e al canto, Nik Mazzucconi al basso, Claudio Cinquegrana alla chitarra. Nello storico gruppo inglese sin dall’inizio, Ian Paice è un batterista acclamato a destra e a manca. È mancino e suona «al contrario», con charleston e rullante a destra e timpano a sinistra. Eppure ha influenzato tutti i batteristi arrivati alla musica dopo aver ascoltato i primo dischi dello storico gruppo hard rock. Volenti o nolenti Paice è considerato uno dei migliori batteristi di sempre, al di là dei gruppi in cui ha suonato e delle diverse avventure affrontate dagli anni Sessanta ad oggi. È uno che non si ferma mai e non disdegna d’incontrare altri musicisti per mettersi ancora una volta al centro della musica. In Italia, ogni volta che arriva trova la band residente che sentiremo in azione con lui. Il repertorio affrontato è quello che è più naturale per Ian: le canzoni dei Deep Purple, compresi i lungi assoli che han fatto la storia del rock e della musica popolare.

Nato a Nottingham, cresciuto nella cittadina di Bicester nell’Oxfordshire, Paice ha la sua prima esperienza musicale in un gruppo locale chiamato Georgie and the Raveons, poi nominato Shindigs, lo stesso che lascia per unirsi agli MI 5, poi chiamati Maze, con Rod Evans. Tuttavia è all’età di 19 anni, nel 1967, che Paice contribuisce alla fondazione dei Deep Purple, ed è l’unico musicista ad essere sempre presente in tutte le diverse incarnazioni della band. Ian Paice ha anche suonato negli Whitesnake, con Gary Moore e per i Paice, Ashton & Lord. Senza stare a considerare le esperienze da turnista che sono tantissime. Ian ha suonato anche con Paul McCartney.

Gli appassionati sanno che «Made In Japan» ha lasciato una traccia indelebile nella storia della musica contemporanea anche per l’assolo di Paice. Era l’epoca dei batteristi «devastanti» alla Ginger Baker dei Cream, alla John Bonham dei Led Zeppelin, altro batterista migliore di tutti i tempi, secondo Rolling Stones. Una genia di uomini del ritmo che rendono creativa la scena mescolando influenze, determinando stili seminali che avranno riflessi su tutti i batteristi a venire. A cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta la musica pop conosce a livello planetario uno dei suoi momenti migliori. E i Deep Purple, sul versante dell’hard rock, fanno storia.

Giusto «Made In Japan» è il capolavoro assoluto della band, il manifesto dell’hard rock inglese che fa proseliti in tutto il mondo. La musica fa della potenza l’arma migliore a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e la decade successiva. Il resto è storia di andate e ritorni, di una musica che si concede a se stessa senza ripetersi, forte di una nomea che il tempo non intacca.

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