L’Italian Fine Art chiude alla Fiera di Bergamo

LA MANIFESTAZIONE. Dopo aver affiancato lo scorso fine settimana la 19esima edizione di Bergamo Arte Fiera (Baf), mostra mercato dedicata all’arte moderna e contemporanea, alla Fiera di Bergamo si sono spenti i riflettori anche sulla settima edizione di Italian Fine Art (Ifa), mostra mercato dedicata all’alto antiquariato e arte antica, nata nel solco della storica BergamoAntiquaria.

Grazie ai due appuntamenti di Promoberg, il centro espositivo di via Lunga si è confermato un punto di riferimento nel panorama nazionale dell’arte e della cultura, richiamando ben 13mila collezionisti e appassionati d’arte, giunti in particolare da tutto il nord Italia e dalla vicina Svizzera per ammirare le migliaia di opere messe in mostra (su 13mila metri quadrati) da circa 170 tra le Gallerie d’Arte italiane più significative del settore.

Si è confermato vincente il format fortemente voluto anni fa da Promoberg, che ha allestito in contemporanea (nel week end lungo da venerdì 12 a domenica 14 gennaio) le due mostre, consentendo ai tanti appassionati di abbracciare ben quindi secoli di arte, storia e cultura. In particolare, le tre giornate in simultanea hanno messo in moto un proficuo dialogo tra le diverse anime dell’arte, con benefiche ricadute per entrambe le mostre. I collezionisti e gli amanti di arte antica hanno poi avuto un’altra settimana per gustarsi le opere di Ifa, con una produzione che va dal ‘400 ai primi del Novecento.

«Siamo sempre molto orgogliosi di aprire il nostro nuovo anno fieristico all’insegna dell’arte a 360 gradi – commentano Luciano Patelli e Davide Lenarduzzi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Promoberg -, con due mostre mercato di alto profilo, che, oltre a favorire gli scambi tra galleristi e appassionati d’arte (anche dell’ultima ora), arricchiscono l’offerta culturale del nostro territorio e promuovono Bergamo anche in chiave turistica».

In linea con quanto affermato una settimana fa da Gianni Zucca, curatore di Bergamo Arte Fiera, anche il curatore di Italian Fine Art, Armando Fusi sottolinea «il grande interesse da parte del pubblico (arrivato soprattutto dal Nord Italia e dalla vicina Svizzera), che ha manifestato quest’anno una ripresa dell’attenzione anche nei confronti dell’alto antiquariato e dell’arte antica di qualità. Certamente l’abbinamento con Baf è stato vincente, creando un virtuoso confronto tra le diverse correnti di pensiero. I tanti commenti positivi raccolti tra il pubblico sulla qualità della mostra mercato – conclude Fusi - ci gratifica dei tanti sforzi fatti e ci sprona a rafforzare ulteriormente la qualità e la varietà della manifestazione».

Grande soddisfazione, infine, anche per Sergio Radici, storico promotore dell’arte a 360 gradi e curatore dei tanti eventi collaterali che, quest’anno più che mai, hanno nobilitato ulteriormente le due mostre. «Con Ifa e Baf – sottolinea Radici -, la Fiera di Bergamo è da anni un consolidato e apprezzato luogo di riferimento per collezionisti e appassionati di Arte. Sin dalle prime edizioni ci siamo distinti allestendo anche un calendario di eventi collaterali legati alla storia dell’Arte e ai suoi protagonisti, per consentire al pubblico di conoscere e approfondire anche delle tematiche meno note ma comunque di grande rilevanza e interesse culturale».

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