
Cultura e Spettacoli / Valle Brembana
Sabato 09 Agosto 2025
Nelle profondità delle miniere di Dossena, l’arte trasforma la realtà
GAMEC. L’artista Von Bismarck ha realizzato per il programma «Pensare come una montagna» il suo quinto landscape painting nel complesso minerario. Giusti: ci si trova davanti all’immagine piatta di una realtà tridimensionale, invita a riflettere su ciò pensiamo di conoscere della natura.
Dossena
Arte e paesaggi si sovrappongono fino a confondersi in una nuova entità nella visione di Julius Von Bismarck creata per «Pensare come una montagna». Il programma culturale diffuso avviato da Gamec sta coinvolgendo gli spazi museali e il territorio bergamasco, mettendo al centro i temi della sostenibilità e della collettività, con artisti nazionali e internazionali per avviare un dibattito sul ruolo dell’istituzione artistica nel contesto locale, alla luce della prossima apertura della nuova sede del museo.
Nel cuore della montagna
A giugno si è aperto il quarto ciclo, con un’installazione nell’antico comprensorio minerario di Dossena, in Val Brembana, dove l’artista tedesco Von Bismarck ha realizzato il suo quinto landscape painting: un dipinto del e nel paesaggio, in cui il gesto pittorico dissolve il confine tra il soggetto ritratto e il supporto su cui è realizzato. «Si tratta di un progetto molto importante - afferma Lorenzo Giusti, Direttore di Gamec - creato dalla mano di un artista internazionale tra i più conosciuti, che lavora da molti anni sul rapporto tra arte e ecologia e sull’interrogazione della prospettiva puramente antropocentrica nella lettura delle dinamiche naturali e del paesaggio. Entrando nel cuore della montagna ci si trova davanti all’immagine piatta di una realtà tridimensionale. È un’idea tanto semplice quanto efficace che invita a riflettere su ciò pensiamo di conoscere della natura sia in realtà una costruzione mentale che spesso devia dalla realtà stessa».
Un trompe-l’œil “rovesciato”
Per il suo intervento l’artista si è ispirato all’estetica delle incisioni e degli studi di paesaggio che hanno caratterizzato la ricerca di molti protagonisti della storia dell’arte, tra cui Dürer, Friedrich, Cézanne e Klee. Con un approccio opposto, l’artista interviene sulle pareti di roccia all’interno della miniera creando un trompe-l’œil “rovesciato”: invece di rendere la tridimensionalità attraverso trucchi prospettici, dipinge linee e tratteggi che trasformano lo scorcio della cava in un’immagine bidimensionale. Un’intera porzione della prima galleria della miniera è semplificata in un paesaggio interamente in bianco e nero, la cui tridimensionalità può essere ricostruita nell’immaginazione dei visitatori. Von Bismarck vuole entrare fisicamente nel paesaggio affrontandone l’imponenza, in un’azione che è misurazione, lotta, conquista e trasformazione. Il segno pittorico, applicato direttamente sulla roccia, diviene così un intervento monumentale che marchia, anche se in modo transitorio, l’ambiente. L’immagine, infatti, si dissolverà attraverso l’azione degli agenti atmosferici.
Paesaggio e presenza umana
Se le miniere sono state per lungo tempo un soggetto tipico della produzione artistica, l’intervento di Von Bismarck a Dossena interroga la presunta neutralità del paesaggio per far emergere la sua relazione con la presenza umana che inevitabilmente segna, talvolta in modo irreversibile, l’ambiente. Alcuni elementi visibili e inglobati nel Landscape Painting (Mine), come la scala e alcuni oggetti impiegati in passato dai minatori, costituiscono un’incursione necessaria per incrinare l’idea di natura come qualcosa di altro da sé e per ricollocare l’essere umano all’interno di essa. Il suo intervento intensifica quindi la riflessione sulla relazione fra l’umano e la natura concepita come un costrutto culturale che si modifica nel corso della storia.
Ospitalità e percorso comune
L’aspetto relazionale è stato anche alla base del processo che ha dato origine all’opera: nell’ambito del progetto Na.Tur.Arte – L’Area Wilderness Valparina tra ospitalità, Arte e Natura il Comune di Dossena, l’Associazione Miniere e il Consorzio Forestale Menna Ortighera sono stati interlocutori fondamentali con i quali il museo ha instaurato una collaborazione fondata su condivisione di intenti e costruzione di un percorso comune.
Un’opera permanente
Nella creazione dell’opera hanno collaborato con Von Bismarck Nikita Popescu, Natasha Rivellini e Nicola Zanni. L’opera, che intende restituire alla comunità e ai visitatori un’occasione di conoscenza e appartenenza a un luogo affascinante e ricco di storia e di storie individuali e comunitarie, è visitabile attraverso le visite guidate previste dall’organizzazione delle Miniere di Dossena. L’opera rimarrà nella miniera e sarà possibile, nel tempo, vederne il dissolvimento causato dagli eventi atmosferici in maniera più o meno repentina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA