«Nxt station, dalla musica rock al reggae nei 42 live»

GLI APPUNTAMENTI. Il direttore artistico: sarà una stagione ricca di big, da Olly a Mara Sattei, da Alborosie ai Bud Spencer Blues Explosion.

La terza stagione del «Nxt Station Festival» al Piazzale Alpini si annuncia più ricca delle due che l’hanno preceduta. Dal 29 aprile al 29 settembre 42 concerti di medio e alto richiamo, attorno tante altre attività culturali e d’intrattenimento.

Il modo per far vivere una piazza allontanandola dal disagio che spesso l’ha interessata. Ci si avvia all’inizio della stagione consapevoli del fatto che le 100mila presenze dello scorso anno sono un tesoro da non disperdere, anzi, da incrementare. Le misure sono prese del resto. Ne parliamo con il direttore artistico Luca Borsetti: vasta esperienza in materia di organizzazione di eventi e spettacoli con attività spese tra Bergamo e Brescia, quest’anno chiamate a rappresentare la Capitale della cultura italiana.

«È la piazza di tutti»

«La direzione artistica di una manifestazione come il “Nxt Station Festival” è strettamente connessa alla direzione gestionale della piazza», spiega Borsetti. «È il cuore pulsante con intorno altre iniziative altrettanto importanti e funzionali. In tre anni abbiamo affrontato tutte le difficoltà che si potevano incontrare in un’operazione del genere, al tempo stesso abbiamo cercato di decifrare cosa servisse alla città dal punto di vista degli spazi non solo per iniziative artistiche. Piazzale Alpini in questo lasso di tempo si è rivelata il contenitore ideale per tantissime tipologie di manifestazioni anche diverse tra loro. Ha ospitato la Fiera del Libro, BergamoScienza. È uno spazio grande che può essere polivalente, versatile, adatto alle richieste che può avanzare la città. Ha ospitato anche la Festa di mezza Quaresima del Ducato di Piazza Pontida. Quanto alle scelte artistiche, hanno voluto rispecchiare una qual pluralità. Vorremmo che NXT Station fosse la piazza di tutti, dei ragazzi che ascoltano musica, degli adulti interessati ad altre attività. Una piazza “tutti gusti” dove regni la qualità delle proposte».

Come sarà la programmazione?

«Settimanale, intesa a rispondere alle diverse esigenze del pubblico. L’idea di fondo è trasformare uno spazio in risorsa. Fino a ieri Piazzale Alpini era uno spazio vissuto, bene, male, ora è diventato una risorsa per la città. La costruzione della stagione l’abbiamo pensata proprio in questa chiave. Il mercoledì e il giovedì di quest’anno trasformeremo la piazza in una piccola balera popolare, con serate dedicate al tango, allo swing, alla pizzica e altro, e questo perché c’è una richiesta del pubblico adulto che sarà più adeguatamente soddisfatta. Il venerdì e il sabato tornano i concerti che andranno a interessare di volta in volta un pubblico ad hoc».

Con la programmazione avete sempre mirato verso un target giovanile.

«C’era un buco che abbiamo dovuto colmare, una richiesta che veniva dal pubblico giovane. La nostra proposta però copre gran parte dei generi, non tutti. Lavoriamo su una fascia d’età che va dai giovanissimi che approcciano l’esperienza del concerto, ai ventenni che hanno già un gusto più selettivo, al post universitario che si ritrova in una precisa matrice musicale. Passiamo dai sanremesi alle figure iconiche dell’anno. Senza dimenticare l’indie. Noi veniamo da lì, dal circuito indipendente: dal Festival di Foresto Sparso, dalla Latteria Molloy. Abbiamo però pensato anche a proposte per un pubblico più adulto, con importanti artisti di riferimento».

Ad esempio?

«Beh, quest’anno arriva a Bergamo un’icona dell’universo reggae che è Alborosie. Anni fa, Alberto D’Ascola è partito proprio da qui con i Reggae National Tickets. Ora è una star internazionale. Sarà in concerto il 21 luglio. È una produzione che organizziamo in collaborazione con Bergamo Reggae. In altra data ci saranno anche i salentini Sud Sound System. Ci piace collaborare con le realtà del territorio: Link, Edonè, Clamore. Il Primo Maggio in musica lo organizziamo con loro e tante band bergamasche».

Lei che lavora tra Bergamo e Brescia ha riscontrato differenze tra il pubblico delle due città quest’anno Capitale della cultura?

«Diciamo che il pubblico è unico, con esperienze diverse. Brescia da anni è felicemente contaminata da tantissime proposte. Ha un vissuto all’interno della città molto vivace, in campo artistico, musicale. Non ha timori di sperimentazioni e quant’altro. Forse ha risposto prima a certe richieste. Bergamo ha una voglia di fare che è altissima. Non è un caso che qui l’anno scorso si siano fatti numeri superiori alla media nazionale. C’è una volontà della città di rispondere alle esigenze. Per tanto tempo qui si è andati più cauti, un po’ a rilento, o non si è prestata adeguata attenzione ad una certa richiesta. Ma tornando al tema: il pubblico è lo stesso. Bergamo sta correndo per recuperare qualche titubanza; Brescia vive sulla forza dell’imprinting di qualche anno fa. E la cosa è da collegare anche alla rigenerazione di certe zone. Quando è partito il percorso del Carmine la città si è vista rivitalizzata. Anche l’investimento sul Summer Festival è stato importante».

Torniamo alla musica del «Nxt Station Festival». Oltre ai sanremesi che sappiamo, Olly, Mara Sattei, Rosa Chemical ci sarà qualche altro Big?

«Ci sarà uno degli ospiti che è passato quest’anno all’Ariston. Il nome lo faremo nei prossimi giorni quando verrà presentato tutto il cartellone».

La piazza diventerà rock per qualche sera?

«Avremo il ritorno in piazza del rock indipendente con i Bud Spencer Blues Explosion, la band alternative punk blues di Viterbini. Ma non è il solo appuntamento: un intero filone rock verrà sviluppato».

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